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Psicologia: bugiardi, etichettanti e ‘tigri’, identikit genitori manipolatori

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Roma, 27 mar. (Adnkronos Salute) – Bugiardi, etichettanti, infantili, fagocitanti, ma anche invidiosi, seduttivi e ‘tigri’. Sono tanti gli identikit dei genitori manipolatori, orchi spesso travestiti da fate turchine e principi azzurri, “madri e padri che prendono ai figli, invece di dare, e usano la prole per il proprio vantaggio e soddisfazione, quando non per sfogare rabbia, frustrazione e sadismo. Si tratta di un universo in ombra: le storie che ho ascoltato mi hanno portato a credere che la famiglia sia la setta segreta più diffusa al mondo e che ‘onora il padre e la madre’ è il tabù più grande. Nessuno ammette volentieri di aver avuto un genitore manipolatore. La consapevolezza, però, è la prima arma per salvarsi, curare le proprie ferite e vivere la propria vita”. Parola di Kathya Bonatti, psicologa svizzera che studia da anni il fenomeno e ‘disegna’ per l’Adnkronos Salute l’identikit di questo tipo di madri e padri.
“I genitori nell’immaginario rappresentano un concetto ideale pieno di significati ‘nutrienti’, fonte di protezione, rassicurazione, accoglienza, amore incondizionato – sottolinea l’esperta, autrice di ‘Madri e Padri Manipolatori’ (Olosecos Edizioni, distribuito da Mondadori) – Ma la realtà può essere molto diversa. E i primi a nascondersela sono proprio i bambini: vogliono sentirsi amati e sono i primi a dirsi che quello che succede è per il loro bene. Ma se la mente è bugiarda, il corpo non mente. Anni di ansia, frustrazione, abusi e paura si traducono in disturbi d’ansia, fobie, e malattie psicosomatiche”. Bonatti ha ‘censito’ 18 tipi di genitori manipolatori: fusionali (“per i quali i figli sono un loro prolungamento e non possono fare la propria vita”), ma anche bugiardi, infantili (“scimmiottano gli adulti ma sono solo bambini mai cresciuti”), invasivi, fagocitanti, invidiosi, etichettanti (“il figlio è grasso o troppo magro, brutto, incapace”), anaffettivi, rifiutanti, quando non molestatori, crudeli, sadici, masochisti, violenti, seduttivi, abusanti, patologici.
Capitolo a parte per i ‘genitori tigre’: “Spacciano per il bene dei figli una fame di riscatto personale che diventa ossessione: la passione e il talento dei bambini non sono coltivati ma imposti e i figli vivono come ‘in prigione’. Le sofferenze interiori delle vittime di genitori manipolatori si protraggono spesso per anni, perché non è agevole risalire alle cause del disagio profondo e attribuire il nome esatto ai responsabili che avveleno la vita di chi gli gravita intorno. Ma gli abusi lasciano tracce evidenti: le vittime si riconoscono da adulte anche per il tipo di voce, la postura, addirittura il modo di pettinarsi e di vestirsi”.
“Il conflitto fra il bisogno di essere amati e la cruda realtà crea nei figli una frammentazione della personalità con gravissimi effetti collaterali, quali la mancanza di valore e di stima per se stessi, all’origine di un atteggiamento ‘mendicante’ nelle relazioni sentimentali e sociali”. C’è poi il pericolo che deriva dal giustificare comunque le persone amate. Una trappola “tossica e dannosa, poiché allontana dal reale malessere vissuto, dalle cause che lo hanno determinato e dunque dalla guarigione”.
Ma come salvarsi da genitori manipolatori? “Onora te stesso è il comandamento da seguire – assicura la psicoterapeuta – un principio basilare che conduce al rispetto, al benessere, alla serenità, all’amore per se stessi e anche verso gli altri, perché quando le persone sono felici – spiega l’esperta – straripano di gioia e di energia da poter condividere. I rimedi teorici e pratici proposti nel libro sono diversificati a seconda del livello di mistificazione subita, e attengono alla sfera individuale affettiva e intellettiva, perché sovente le manipolazioni dei genitori rendono i figli dei ‘disabili emotivi’, vittime di ‘amnesie autoindotte’. Riuscire a decodificare il vissuto doloroso, attribuire il nome ai ‘crimini e ai criminali familiari’, responsabili dei maltrattamenti fisici, psichici e morali, permette ai figli-vittime di salvarsi”.
Fra i manipolatori, però, ci sono anche madri e padri inconsapevoli dei danni che stanno provocando ai figli. “Molti negano, altri si limitano a scusarsi, ma la chiave sta nella consapevolezza e nel desiderio di cambiare. Ebbene, in questo caso il primo aiuto per i genitori arriva proprio dai figli, cui bisogna chiedere scusa, ma anche indicazioni su come rimediare, come fare per dimostrare il proprio amore. Ecco perchè ho individuato 8 domande chiave, da rivolgere ai figli per cambiare davvero le cose. I genitori perfetti non esistono: ma è fondamentale riconoscere l’errore – conclude – e interrogarsi per cercare di rimediare”.