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Agricoltura aretina con le carte in regola per la sfida dell’Expo

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Agricoltura aretina con le carte  in regola per la sfida dell’Expo

Agricoltura aretina: carte in regola per la sfida dell’Expo. “Con il loro lavoro – spiega il presidente di Coldiretti Arezzo e Toscana, Tulio Marcelli – gli imprenditori agricoli aretini hanno costruito un’agricoltura  di straordinaria qualità, con una varietà e un’articolazione che rappresentano una vera eccellenza anche a livello internazionale”.

Il nostro settore primario, infatti, è perfettamente in linea con una serie di primati nazionali, ad esempio, quello nella creazione di valore aggiunto per ettaro, quello della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, senza dimenticare il fatto che l’agricoltura della nostra provincia è tra le più sostenibili dal punto di vista ambientale per la ridotta emissione di gas ad effetto serra.

“Il nostro modello produttivo – insiste il presidente Marcelli – può essere un contributo importante per uno sviluppo sostenibile che potremo offrire e mettere in campo durante la straordinaria occasione l’Expo di Milano che partirà tra pochi mesi”.

Dal maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario alla leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la Coldiretti traccia quindi il bilancio dei primati conquistati dal Made in Italy agroalimentare a 100 giorni dall’apertura dell’Expo.

A livello complessivo il modello produttivo dell’agricoltura italiana è campione nella produzione di valore aggiunto per ettaro che – sottolinea la Coldiretti – è più del doppio della media europea dei 27 Paesi, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo – precisa la Coldiretti –  siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti ogni cento ettari a fronte di una media Ue di 6,6 addetti. L’Italia è poi il Paese più forte al mondo per prodotti ‘distintivi’, con 268 prodotti Dop e Igp e 4.813 specialità tradizionali regionali, seguita a distanza da Francia, 207, e Spagna, 162. Nel settore vino inoltre l’Italia conta su ben 332 Doc, 73 Docg e 118 Ig.