(AdnKronos) – Quello su cui invece si deve ragionare in questo momento, insiste Marenzi, è che il mondo “non è in stagnazione ma semplicemente non si cresce più a doppia cifra. Per questo sostengo che quanto sta accadendo in Cina non sia un problema, ma si tratta semplicemente di un riassetto: si sta passando da una società di produzione a una società di consumo”. Invece, “quello che ci tocca davvero è la Russia: era un mercato che funzionava e lo abbiamo perso perché abbiamo voluto andarci contro con sanzioni e quant’altro. Senza entrare nel merito delle scelte politiche, avere escluso in questo modo la Russia ha avuto un impatto fortemente negativo”.
Secondo il presidente di Sistema Moda Italia, “dobbiamo includere la Cina, ma anche la Russia. Dobbiamo contribuire a fare diventare questi Paesi più democratici e dobbiamo farlo includendoli”.
E’ anche importante che “per il futuro le aziende siano meno esposte su un solo mercato, soprattutto quando questi mercati non sono maturi. Ultimamente abbiamo lasciato perdere e banalizzato i mercato maturi. Ma questi, proprio perché sono maturi, sono stabili. Stati Uniti, Europa e Giappone. Questi possono avere delle crisi, come il dollaro che si deprezza, ma sono assestamenti. Restano mercati dove si consuma. Mercati come la Russia e la Cina sono poco stabili perché hanno potere politico ancora troppo accentrato”. Dunque, “attenzione a essere troppo sbilanciati lì. Troppe aziende, soprattutto nelle calzature, sono state eccessivamente focalizzate sulla Russia”.