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Riforme: Associazione Dossetti-Gimbe, stop al federalismo sanitario

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Roma, 22 mag. (AdnKronos) – Stop al federalismo sanitario, serve un sistema nazionale 3.0, con lo Stato che garantisca uniformità sul territorio italiano dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Lo chiedono l’Associazione “Giuseppe Dossetti – I Valori” e la Fondazione Gimbe, che a questo proposito propongono di modificare il disegno di legge di riforma costituzionale attualmente in terza lettura al Senato.
In particolare, rispetto al testo licenziato dalla Camera, allo Stato dovrebbe essere affidata la competenza legislativa esclusiva anche nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sanitari. Inoltre, nella parte in cui si prevede l’intervento della legge statale in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica,ovvero la tutela dell’interesse nazionale, occorrerebbe aggiungere anche la tutela della salute delle persone.
“La riforma del Titolo V della Costituzione approvata nel 2001 -lamentano Claudio Giustozzi, segretario dell’Associazione Dossetti, e Antonino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe- ha dato vita a ventuno sistemi sanitari diversi, in territori con differente gettito fiscale, con differente capacità e appropriatezza di spesa, con differente organizzazione dei sistemi sanitari regionali e della loro appropriatezza nella risposta ai bisogni sanitari. Tutto questo ha determinato l’incapacità del sistema di assicurare in modo omogeneo i Lea, eludendo i princìpi di equità e universalità sui quali si fonda il nostro servizio sanitario nazionale. La situazione attuale rischia seriamente di peggiorare l’inadeguatezza dei sistemi sanitari regionali più deboli limitando soprattutto le tutele sanitarie delle fasce più fragili e bisognose della popolazione”.