Home Nazionale Testimone di giustizia, ‘Dopo mie denunce buttato fuori dal programma di protezione’

Testimone di giustizia, ‘Dopo mie denunce buttato fuori dal programma di protezione’

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Palermo, 18 ott. (AdnKronos) – “Da oggi non sono più un testimone di giustizia. Sono stato buttato fuori dal programma di protezione. E’ incredibile. Dopo tutte le battaglie che ho fatto per dare voce ai testimoni di tutta Italia. Sono veramente avvilito e deluso dallo Stato”. E’ l’amaro sfogo all’Adnkronos di Ignazio Cutrò, il Presidente dell’associazione nazionale testimone di giustizia siciliano al quale il Viminale non ha prorogato e speciali misure di protezione previste per i testimoni di giustizia e per i loro familiari. Da oggi gli verranno applicate le misure ordinarie di protezione. Una decisione che ha gettato nello sconforto l’uomo che da anni si batte per i diritti dei testimoni di giustizia. “Ecco l’ennesimo ringraziamento da parte della burocrazia per Ignazio Cutrò. Ebbene, il Ministero dell’Interno ha stabilito che la mafia ha già dimenticato, Ignazio Cutrò e la sua famiglia non rischia più ritorsioni per le sue dichiarazioni, semmai rischia per l’attività antiracket che negli anni ha condotto, quindi non necessita più rinnovare le speciali misure di protezione per Testimoni di Giustizia”, dice il figlio di Cutrò, Giuseppe.
Cutrò, dopo avere appreso la notizia ha avuto un malore ed è caduto a terra “privo si sensi”, come dice il figlio. “Accusato di aver ingiustamente puntato il dito su quelle Istituzioni che potevano fare e non hanno fatto, una persona di peso Ignazio Cutrò, perché rimanendo nella sua terra d’origine e mantenendo la propria identità ha potuto a differenza di altri Testimoni di Giustizia, lottare, divulgare ciò che accadeva e tutte le situazioni spiacevoli che si potevano incontrare nel proprio cammino, attirando talvolta l’attenzione dei media, nemici per chi non compie bene il suo lavoro”, continua il figlio Giuseppe. “Mio padre ha fatto delle sue idee e della sua parola uno strumento di tramite, un megafono per chi sottostava al silenzio da anni. Ha costituito quella famosa Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia, non ben vista da qualcuno ed hanno prodotto tanti frutti, come la legge che ne prevede l’assunzione nei pubblici uffici”, prosegue Cutrò junior.