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Lucherini replica Barbini

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Lucherini replica Barbini

Il sindaco Luigi Lucherini replica oggi con la seguente nota all?assessore regionale Tito Barbini, secondo cui l?attuale congiuntura detta brutti segnali per l?economia aretina.

?Parlando dell?economia aretina, non è corretto denunciare come ? brutti segnali? il calo dell?1,3 per cento delle nostre imprese e la flessione dell?occupazione ? a livello provinciale – dello 0,9 per cento. L?assessore Barbini non può non sapere che variazioni di questa entità sono statisticamente irrilevanti, del tutto fisiologiche e, in ogni caso, di gran lunga inferiori alla media della Toscana.
Ma questa ?astuta? presentazione di dati ? l?1,3 per cento riguarda esclusivamente il comparto orafo – viene offerta ai cittadini nel tentativo di convincerli che, sullo sfondo di un momento indubbiamente difficile per tutti ed a tutti i livelli, Arezzo si distingue per la negatività della sua prestazione in campo economico. Questo significa voler disinformare, con l?unico obbiettivo di screditare una città che meriterebbe invece di vedere riconosciuto i suoi sforzi ? molti coronati da successo ? di risalire la china come di fatto sta facendo. Una città che nonostante le perdite di posizione nei settori dell?oreficeria e della moda-abbigliamento è stata capace di mantenere un tasso di disoccupazione minimo., tra i più bassi d?Italia. Questa è l?ennesima riprova del dinamismo e della solidità del tessuto economico aretino che avrebbe bisogno di concreti incentivi piuttosto che di pressapochismi allarmistici di chi non ha saputo a suo tempo ? già dieci anni fa – guardare aldilà del proprio naso e dare ascolto alle previsioni che consigliavano di rinnovare il modello industriale aretino, giunto ormai al termine della sua prima parabola espansionistica post-bellica.
Ed è proprio alla miopia di questa classe politica, responsabile di non aver intuito la conclusione di un ciclo e di avervi posto in tempo rimedio, che Barbini fa riferimento. Il suo invito a ?fare sistema? non ci trova impreparati: ma, aggiungiamo noi, a condizione che si parta da una seria disamina della realtà, non dalle solite strumentalizzazioni politiche fini a se stesse. Grazie alla loro intelligenza e cultura, i nostri concittadini non sono più disposti ad essere considerati cagnolini al guinzaglio ma hanno ritrovato l?orgoglio di essere figli di questa terra, fratelli di Mecenate, Guido Monaco, Francesco Petrarca, Piero della Francesca, Giorgio Vasari, Masaccio, Michelangelo, Francesco Redi e di tutti gli altri nostri grandi. I fatti, quelli veri, li sanno valutare da sé.?

Articlolo scritto da: Andrea Mercanti