Un mito in carne e ossa, un uomo, o meglio un ragazzo, entrato nella leggenda grazie a una fugace apparizione nel mondo della celluloide e fologorato, ancora giovanissimo, da una morte inaspettata quanto misteriosa. E? questo il personaggio-leggenda al quale dà vita Raffaele Paganini nel musical ?Rodolfo Valentino? di Harold Troy, primo di sei appuntamenti di prestigio all?Anfiteatro nel contesto dell?Estate aretina (16 luglio).
Per rispondere alle esigenze di un pubblico eterogeneo, il copione prevede una serie di interventi e numeri musicali che presentano la maggiore varietà di generi possibile. Anche a costo di risultare anacronistiche, le musiche di Maurizio Fabrizio e le coreografie di Sylvie Mougeolle risponderanno in certa misura a gusti e tendenze recentissime ( come ad esempio versioni rimixate di brani anni ?20). Questa linea è dettata, oltre che da motivi di gradimento, dalla necessità di descrivere la parabola di un artista la cui vita era impregnata di un gusto per la novità e modernità.
Un artista che ha trasfromato il tipo classico di bellezza mediterranea in un modello di seduzione universale. Attore raffinato, insieme asciutto e sensuale, professionista consapevole delle enormi prerogative del mezzo cinematografico e sempre più esigente in materia di creazione e verosimiglianza, Valentino era un esteta, affamato di bellezza, che interpretò la vita come un sogno, un romanzo, un film.
Si guadagnò la fama di grande amatore grazie a film di enorme successo, non tutti di qualità ma soprattutto fu il primo modello di maschio a differire dai canoni di bellezza americani (biondi e sorridenti). Oltre ai tratti intriganti di macho latino, godeva del fascino dello straniero, del barbaro conquistatore. Sguardo tenebroso, aspetto curato, modi cavallereschi, fu identificato con l?amatore di professione diventando l?oggetto del desiderio del pubblico femminile dell?epoca. La sua morte improvvisa si abbatté come una frustata in pieno volto sui milioni di ammiratori e simpatizzanti e servì tragicamente a fissare la sua fama al gradino più alto. Morì a trentuno anni.
Articlolo scritto da: Andrea Mercanti