Una parte consistente dell?autotrasporto italiano non ha sottoscritto nei giorni scorsi l?accordo tra Governo e associazioni di settore.
L?intesa non è stata infatti siglata dalla FITA/CNA la più grande associazione delle imprese di autotrasporto del Paese, che ora punta il dito sull?Esecutivo.
?Sull?emergenza costi non sono state previste soluzioni incisive ? dice Mauro Borgogni ? responsabile provinciale della FITA/CNA ? e, vista l?impennata del prezzo del gasolio, per l?anno in corso era logico aspettarsi un intervento supplementare per la riduzione delle accise.?
Per il 2005, inoltre, l?impegno del Governo di riconoscere una riduzione delle imposte sul carburante pari a euro 0,043 al litro, non solo è inferiore alle attese, ma è già stato completamente assorbito dal maggior costo industriale applicato dalle compagnie petrolifere chiamate a ridurre la percentuale di zolfo per il gasolio da autotrazione.
?Le risorse aggiuntive sui pedaggi autostradali, pari a 20 milioni di euro ? aggiunge Borgogni ? in termini percentuali hanno un valore scarsissimo sul versante del recupero dei costi e non è usufruibile da tutte le imprese.?
Ma non basta; andando nel merito dell?accordo, sottolinea la FITA/CNA, l?intervento sull?INAIL non produce nuovi vantaggi, poichè è stata solo ripristinata la percentuale di sgravio del 25% già vigente lo scorso anno.
?Per il resto il documento rappresenta un elenco di impegni più o meno generici tra i quali si evidenzia quello del rinvio al giugno 2006 dell?accesso al mercato, l?unico intervento sulla politica dei trasporti che giudichiamo positivamente? ? continua Borgogni.
?Sulla riforma dell?autotrasporto, in corso di discussione alla Camera dei Deputati ? prosegue ? c?è stata poi una chiusura totale da parte del Ministero dei Trasporti. In sostanza sull?elemento più importante, il cui valore supera qualsiasi riduzione dei costi è stata evitata ogni discussione di merito e questo nonostante le dimostrazioni di preoccupazione di quasi tutte le associazioni di categoria.?
Un? offesa all?intelligenza degli autotrasportatori, viene poi giudicato dalla FITA, l?impegno del Governo di aumentare del 2% le tariffe obbligatorie mentre è in corso l?approvazione della riforma che le abroga.
Ma è sulla riforma del settore che si incentra tutta l?attenzione dell?associazione.
?Se non si dovessero apportare modifiche, a garanzia del mercato con norme di corresponsabilizzazione della committenza e di conseguenza della sicurezza stradale ? conclude Borgogni ? si rischia di sbagliare prospettiva e quindi l?intera politica dei trasporti.?
Articlolo scritto da: CNA Arezzo