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Assemblea nazionale WWF ad Arezzo

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Assemblea nazionale WWF ad Arezzo

Pratesi: ?Dalle Oasi ai centri di educazione ambientale, le nostre radici sono in Toscana?

?Due vertenze urgenti: sbloccare i parchi commissariati e mettere in sicurezza il corridoio tirrenico nord potenziando in sede l?Aurelia senza tracciati autostradali?

Si apre oggi ad Arezzo, in Toscana, l?Assemblea annuale dei soci, in cui converranno da oggi pomeriggio fino a domenica oltre 250 delegati da tutta Italia per partecipare all?appuntamento della più grande associazione ambientalista italiana. Il WWF vede quest?anno il numero dei suoi soci, che sfiora i 300.000 cui vanno aggiunti i 130.000 soci junior e i circa 120.000 membri delle classi Panda Club per un totale di oltre mezzo milione di sostenitori e un sempre maggiore investimento annuale ( circa 6 milioni di euro) nella conservazione di specie e habitat, nello sviluppo sostenibile e nelle Campagne internazionali per la difesa dai cambiamenti climatici e dalla chimica nociva.
Il Presidente del WWF Italia, Fulco Pratesi, insieme al Presidente del WWF regionale, Elisa Falchini, e al vice-presidente regionale, Guido Scoccianti, ha incontrato la stampa prima dell?apertura dei lavori ricordando che:
?La scelta di Arezzo quest?anno è stata fatta anche col cuore visto che le radici della nostra associazione affondano proprio in questa regione. In Toscana sono nate le prime Oasi protette, Bolgheri nel 1959, Orbetello e Burano rispettivamente nel 1965 e nel 1967. Oggi le Oasi toscane sono 16 e proteggono tratti di costa e aree umide altamente strategiche per la fauna protetta. Al Casale Giannella, sempre nell?Oasi di Orbetello, è nato il primo Centro di Educazione Ambientale, un?attività in cui il WWF è stato pioniere negli anni ?70; qui sviluppati i più importati Centri di recupero animali selvatici, i Cras, Semproniano e Massa. In questa regione abbiamo un nucleo importante di guardie volontarie venatorie, progetti di tutela di specie rarissime, come il falco lanario, il capovaccaio?.
?Questa regione ha il privilegio di ospitare anche altre aree di particolare valore naturale ? ha continuato Pratesi – i 3 Parchi nazionali della Toscana, Arcipelago Toscano, Foreste Casentinesi e Appennino Tosco-Emiliano , rappresentano veri gioielli di questa natura e di questi paesaggi che il mondo intero ci invidia. Sono aree che potrebbero garantire, se tutelate secondo i principi di sostenibilità, quello sviluppo socio-culturale più volte auspicato dagli stessi amministratori. Purtroppo il loro lungo periodo di commissariamento è una ?spina nel fianco? per la regione e per il WWF la natura non può attendere. Da tempo queste aree vivono una situazione di grave incertezza con il rischio da una parte di una paralisi gestionale e dall?altra di scelte incongrue o ancora peggio dannose. Mancano quegli organi gestionali stabili e articolati che dovrebbero assicurarne la tutela, la gestione, la rappresentatività, il futuro. Stato e Regioni si devono adoperare per ridare con urgenza ai Parchi Nazionali della Toscana tutti i legittimi organi direttivi e gestionali, unico modo per assicurare una efficace tutela e la corretta gestione di questi ambienti di fondamentale importanza?.

E accanto a questo ci si deve adoperare su tutto il territorio per dare concreta attuazione alla Rete Natura 2000, rete e sistema di aree naturali tutelate prevista dalle norme comunitarie e su cui ancora molto si deve lavorare perché possa diventare davvero realtà operativa e efficace.

Anche sul versante della sostenibilità e fattibilità di alcune opere, che comporterebbero un grave impatto sul territorio, Pratesi ha ricordato la vertenza ambientale più urgente, quella del Corridoio Tirrenico-nord, un appello lanciato proprio in occasione della presentazione della Giunta regionale e del discorso programmatico del presidente.

?Chiediamo da anni al Governatore sul Corridoio Tirrenico Nord (da Rosignano a Civitavecchia) di uscire finalmente dall?ambiguità, rigettando qualsiasi ipotesi autostradale, constatando il nulla di fatto delle sue trattative con il Governo e scegliendo il progetto definitivo ANAS, presentato sin dal giugno 2001, di potenziamento in sede a quattro corsie della SS1 Aurelia come l?opzione più sostenibile per l?ambiente e lo sviluppo della Maremma?.
Per il WWF si è a meno di un anno dalla fine della legislatura e mancano i soldi necessari, sappiamo che la Commissione Europea non finanzierà mai una nuova autostrada (nella nuova Lista TEN-t rete di trasporto transeuropee, approvata definitivamente il 19 aprile 2004, ci sono contributi della Comunità solo per le ferrovie e le autostrade del mare), mentre sulla SS1 Aurelia, che il Governo e la Regione non hanno ancora adeguato, nel tratto tra Grosseto e Civitavecchia, si registra percentuale di incidenti a km, secondo Dati Anas, è il doppio della media italiana (0,87 incidenti/km quando la media nazionale è di 0,47 incidenti/km).

?Sebbene sia apprezzabile il discorso programmatico, anticipato alla stampa, che Martini ha presentato in Consiglio parlando di ?potenziamento del Corridoio tirrenico? e non più di ?autostrada costiera?, (un?ipotesi che la Regione sostiene però dall?autunno 2002) occorre esprimersi con formule meno ?ambigue? e rilanciare il progetto ANAS (come stabilito nell?Accordo del dicembre 2000 sottoscritto dalle Regioni Toscana e Lazio, da ANAS e dal Governo) che costa la metà dell?ipotesi autostradale costiera e 1/3 dell?ipotesi collinare del ministro Lunardi e che è il più facilmente cantierabile, dato il grado di definizione progettuale?.

Articlolo scritto da: WWF Toscana