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4 e 5 novembre: la LAV in piazza

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4 e 5 novembre: la LAV in piazza

ITALIA – Nuove efficaci leggi per gli animali: le chiede la LAV che sabato 4 e domenica 5 novembre sarà presente in 350 piazze d’Italia per invitare i cittadini a “votare” in favore del “Piano nazionale per i diritti degli animali”. Compilando una speciale cartolina indirizzata a Governo e Parlamento, si potrà sollecitare il loro impegno ad adottare precise misure in favore degli animali, come promesso anche dal programma elettorale (pag. 153) della Coalizione guidata dal Presidente del Consiglio Romano Prodi.

“Presidente Prodi, corra a pagina 153 del programma elettorale della Coalizione di Governo e mantenga gli impegni scritti in tema di progressiva abolizione della sperimentazione animale e per la promozione dei metodi alternativi alla ricerca, per il riconoscimento degli animali nella Costituzione come esseri senzienti, per salvaguardare il benessere degli animali allevati, trasportati e macellati; per il rispetto della legislazione in tema di caccia, per la conservazione della biodiversità e lo sviluppo delle aree marine protette – dichiara Gianluca Felicetti, presidente della LAV – E’ significativo e apprezzabile che, per la prima volta in Italia, un programma elettorale abbia assunto degli impegni in tema di diritti degli animali e, in considerazione di questa accresciuta sensibilità, la LAV propone di integrare tali impegni con un più articolato e completo ‘Piano nazionale per i diritti degli animali’ che individua diversi settori prioritari d’intervento. Crediamo in una Legislatura pronta a fare un effettivo salto di qualità e di quantità. Ciò sarà possibile anche attraverso il sostegno dei cittadini che invitiamo ad aderire a questa campagna.”

Sono 17 le aree d’intervento oggetto del “Piano nazionale per i diritti degli animali”, con il quale la LAV chiede azioni precise e iniziative legislative – testi di nuova formulazione e innovativi ma anche proposte non condotte in porto nella passata Legislatura – in materia di vivisezione e test alternativi, caccia, zoo e animali esotici, circhi, animali “da pelliccia” e d’affezione, randagismo, allevamenti, trasporto e macellazione.
Da subito la LAV sollecita in particolare due importanti riforme:
– trasformare in legge definitiva il decreto interministeriale che sette mesi fa ha introdotto una moratoria all’importazione di pelli e derivati di foca (grasso, olio), affinché l’Italia non sia più complice del più grande massacro di mammiferi marini: circa 1 milione le foche uccise negli ultimi tre anni solo in Canada.
– Rendere obbligatorio, con un decreto del Ministero della Salute, l’impiego di metodi alternativi alla sperimentazione animale, validati o di comprovata efficacia, con l’impegno del Ministero a non accettare protocolli che prevedano l’utilizzo di animali quando è invece disponibile un metodo alternativo. A tale fine la LAV ha predisposto uno specifico “Piano nazionale per i metodi alternativi” che prevede anche: la destinazione del 30% dei finanziamenti pubblici per la ricerca biomedica, alla riconversione di stabulari e laboratori che fanno uso di animali; il divieto di dissezione di animali nelle scuole e la promozione di metodi che non fanno uso di animali. Si tratterebbe di una riforma di alto valore scientifico, a tutto vantaggio della salute dei cittadini, oltre che etico.

“Il Piano nazionale per i diritti degli animali”, sottoscritto dall’Intergruppo Parlamentare animali (coordinato dalla LAV, è composto da più di 50 parlamentari di ogni orientamento politico), interessa centinaia di milioni di animali: più di 900.000 animali usati e uccisi a fini sperimentali e non senza conseguenze per i malati, circa 500 milioni di animali allevati a scopo alimentare, 100 milioni vittime della caccia, circa 3.000 animali costretti a esibirsi nei circhi, 30.000 animali segregati in zoo e acquari, circa 250.000 animali “da pelliccia” allevati e uccisi in Italia e molte migliaia importati, alcune decine di milioni di animali tra quelli domestici ed esotici ospiti nelle case degli italiani e cani e gatti randagi.
L’iniziativa della LAV richiama l’impegno assunto, per la prima volta, dalla Commissione Europea che ha proposto un Programma d’azione comunitario per la protezione e il benessere degli animali 2006-2010.