Il numero degli incidenti nel 2005 (225.078) si è, ridotto dell’1,8% rispetto al 2004; i morti (5.426) diminuiscono del 4,7%, i feriti (313.727) del 2,7%.
Diminuiscono soprattutto gli incidenti mortali: 4.918 nel 2005 rispetto ai 5.082 dell’anno precedente, 266 le vite risparmiate. Resta, tuttavia, lontano l’obiettivo fissato dall’Unione Europea che prevede la riduzione del 50% dei morti entro il 2010: per raggiungere questo risultato l’Italia non dovrebbe superare i 3.100 morti per incidenti stradali annui, ciò equivale ad una riduzione ogni anno di circa il 9%.
Nonostante il miglioramento il bilancio resta, comunque, pesante: 617 incidenti nel “giorno medio”, con 15 morti e 860 feriti; luglio il mese in cui si muore di più (19 morti al giorno); domenica il giorno nero con 1.014 decessi, pari al 19% del totale. Tra le 17 e le 19 l’orario più a rischio, anche se la notte (dalle 22 alle 6 del mattino) è il periodo con il più alto tasso di mortalità (doppio rispetto al giorno).
Sulle strade urbane il maggior numero di incidenti (76,6%), con il 44,5% di morti. Al contrario, sulle autostrade il 6,3% degli incidenti con il 10,7% dei morti.
Il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata le principali cause (oltre il 50%).
I giovani sono ancora i più colpiti: tra i 25 e i 29 anni si registrano 637 morti e 41.230 feriti, se consideriamo, poi, la classe d’età 16/29, allora, si contano 1.636 morti (il 30% del totale) e 109.361 feriti (pari al 35% del totale).
Sul sito dell’Automobile Club d’Italia www.aci.it e sul sito dell’Istituto nazionale di statistica www.istat.it è disponibile la “Statistica in breve” oltre a una nota metodologica.