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Alfio Nicotra su Arezzo Wave

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Alfio Nicotra su Arezzo Wave

AREZZO – Alfio Nicotra , capogruppo di Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Nel comunicato della Fondazione Arezzo Wave nell'annunciare il trasferimento della manifestazione da Arezzo a Firenze si afferma tra l'altro che a Firenze esisterebbe:
"disponibilità in loco di strutture permanenti e personale altamente specializzato nell'accogliere notevoli quantità di pubblico e di campeggiatori (il Comune di Firenze coordinò in maniera eccellente più di 2 milioni di persone per il Social Forum nel Novembre 2002)".
Essendo stato tra i portavoci del Forum Sociale Europeo di Firenze ed avendo seguito la complessa logistica dell'accoglienza, mi corre l'obbligo di precisare quanto segue:

Il Comune di Firenze fu uno dei soggetti investiti dall'organizzazione del Forum Sociale Europeo, ebbe un ruolo importante ma mai di coordinamento dell'evento. Infatti, il coordinamento logistico da un punto di vista istituzionale, avvenne sotto al direzione del prefetto Achille Serra, con la partecipazione delle province di Firenze, Prato e Pistoia, della Regione Toscana e di diverse decine di comuni tra i quali, ovviamente, quello del capoluogo regionale.
I partecipanti al forum che ruotava intorno alla Fortezza da Basso furono diverse decine di migliaia di delegati iscritti (circa sessantamila) e di altrettanti che vi parteciparono attraverso un biglietto d'ingresso giornaliero.
Il milione di persone fu sfiorato solamente con la manifestazione corteo del sabato contro la guerra all'Iraq. Una manifestazione di dimensione oceaniche per la città ma che non richiedeva in alcun modo strutture logistiche di pernottamento (molti arrivarono quello stesso giorno con treni speciali e pullman e ripartirono per le loro città la sera stessa).
Il sistema di accoglienza dei delegati che si fermarono per 3/4 giorni in città si basava su più componenti tra i quali l'accoglienza solidale (migliaia di fiorentini aprirono le loro case ai delegati stranieri e così fecero quelli dei comuni limitrofi e una piccola parte trovò anche accoglienza nella case degli aretini). Il grosso dei delegati venne ospitato in: palazzetti dello sport, palestre e scuole comunali e provinciali, nelle strutture dell'ippodromo delle pavoniere, case del popolo, centri sociali autogestiti, ostelli ed alberghi. Nessuno dei partecipanti venne ospitato in campeggio per una ragione molto semplice (oltre che all'atavica scarsezza di posti campeggio nella zona fiorentina) : il Forum si svolgeva di novembre e faceva troppo freddo per mandare gente a dormire in tenda.
Vorrei inoltre precisare che una simile partecipazione di gente non sarebbe stata sopportabile dalla città di Firenze senza le migliaia di volontari che lavorarono gratuitamente per la riuscita del Forum. Migliaia di volontari che appartenevano al movimento e non a strutture istituzionali che pure vi furono coinvolte (dipendenti comunali, vigili urbani, protezione civile, forze di polizia e personale sanitario etc.).
Non ho problemi a riconoscere che il Comune di Firenze ebbe un grande ruolo di supporto all'evento, ma il Forum ha potuto realizzarsi perchè esisteva una poderosa rete di solidarietà e di militanza che si è sobbarcata la parte principale dell' enorme mole di lavoro.
Non credo, con tutto il rispetto che porto per Arezzo Wave, che si possa creare la stessa sinergia di forze per un evento musicale.
Il Forum Sociale Europeo era un evento politico, i gruppi di affinità a cui venivano consegnate le scuole o le strutture dei palazzetti sportivi erano affidabili, perchè era interesse primario loro che l'iniziativa riuscisse, smentendo in questo modo la campagna di criminalizzazione contro il movimento inscenata per mesi da importanti quotidiani anche di dimensione nazionale.
Arezzo Wave è una grande manifestazione musicale che in questi due decenni ha vissuto anche grazie alla collaborazione volontaria di centinaia di aretini che, chiaramente, non potranno essere "esportati" a Campi Bisenzio.
Mi pare che fosse utile sgombrare il campo da leggendarie capacità organizzative che avrebbe il Comune di Firenze come se fosse, di per se stesso, la panacea e la soluzione degli innumerevoli problemi organizzativi che dovrà affrontare e che, per due decenni, ha invece affrontato il Comune di Arezzo.
Non è mia intenzione rinfocolare contrapposizioni di campanili e peggio ancora una "guerra santa" contro gli organizzatori di Arezzo Wave che hanno scelto di porre fine a questa esperienza nella nostra città. Rifondazione Comunista continuerà a ripetere fino alla noia che è necessario mettersi in posizione di ascolto e di dialogo.
Per questo non ho niente da aggiungere al comunicato congiunto fatto insieme ad Anna Nocentini mia omologa al consiglio comunale di Firenze. Solamente se usciremo da questo empasse mettendo intorno ad un tavolo gli organizzatori con i i sindaci (Firenze, Arezzo e non solo), le due province e la Regione Toscana sarà possibile affrontare collegialmente il destino di Arezzo Wave e le sue possibilità di crescita.