ROMA – L’ultimo dell’anno è d’obbligo festeggiare con lenticchie e cotechino, ma attenzione alle false lenticchie a denominazione d’origine e al falso cotechino che galleggia. E’ quanto segnala l’Unione Nazionale Consumatori secondo la quale vengono spacciate per lenticchie a denominazione d’origine (per esempio, di Castelluccio) anche lenticchie piccole normali che sono vendute sfuse in sacchi a prezzi tripli o quintupli, mentre quelle a denominazione d’origine sono vendute soltanto confezionate. C’è poi il cotechino con tanto grasso che quasi galleggia nell’acqua. Secondo l’Unione Consumatori per comprare un cotechino qualitativo bisogna guardare l’elenco degli ingredienti, ove al primo posto deve figurare la menzione “carne suina”, che sta a significare la preponderanza di carne magra. Se invece il termine “carne suina” è elencato dopo il grasso, significa per legge che quest’ultimo supera il 30% e il prodotto è ancora più scadente se la carne suina è elencata anche dopo le cotenne e il tessuto connettivo (parti meno pregiate come tendini e nervetti); in tal caso significa che superano il 25% e quindi il cotechino deve costare ancora di meno, anche perché al taglio la fetta non “tiene” e si sgranula.