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Frutta e verdura sempre più in calo sulle nostre tavole

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Frutta e verdura sempre più in calo sulle nostre tavole

ITALIA – La Cia commenta i risultati di un’indagine di Eurobarometro. I consumi di ortofrutticoli, prodotti principali della “dieta mediterranea” e indicati per una sana ed equilibrata alimentazione, continuano a calare in tutta l’Ue (meno 8,7 per cento negli ultimi cinque anni). I maggiori consumatori sono i greci, con 481 chilogrammi pro-capite. Anche in Italia si registra una drastica flessione negli acquisti

Gli europei vogliono dimagrire, ma scelgono diete errate e soprattutto mangiano poca frutta e verdura, prodotti indispensabili per un’alimentazione sana. Nel commentare i risultati dell’indagine di Eurobarometro sulla salute e l’alimentazione nell’Unione europea, la Cia-Confederazione italiana agricoltori sottolinea che i consumi ortofrutticoli non decollano e che negli ultimi cinque anni sono scesi nell’Ue a 15 dell’8,7 per cento.

Nell’indagine di Eurobarometro -segnala la Cia- molti degli intervistati dichiarano di voler consumare un’alimentazione corretta ed equilibrata a base di frutta, verdure e legumi. Ma queste rimangono solo buone intenzioni. Basta vedere i consumi pro-capite per comprendere le difficoltà che registrano gli acquisti di prodotti ortofrutticoli.

Grandi mangiatori di frutta e verdura sono i greci con 481 chilogrammi a testa; seguono gli italiani con 359 chilogrammi il cui secondo posto è insidiato dagli spagnoli con 342 chilogrammi. I francesi -rileva la Cia- si attestano in quarta posizione con 298 chilogrammi. Fortemente distanziati gli abitanti dei Paesi del Nord Europa: i tedeschi con 215 chilogrammi, gli inglesi con 200 chilogrammi e gli austriaci con 192 chilogrammi.

Le buone intenzioni degli europei -sottolinea la Cia- contrastano anche con i consumi di carne, di grassi e di formaggi che nell’Ue segnano una crescita complessiva, nell’ultimo anno, del 2,8 per cento. Soprattutto i grassi, burro e margarina, hanno visto lievitare gli acquisti in particolare nel Nord Europa.

A tal proposito la Cia evidenzia l’importanza della “dieta mediterranea”, le cui qualità sono riconosciute dal mondo della medicina e della scienza alimentare. Di qui l’esigenza di un maggior consumo di frutta, verdura, legumi e olio di oliva, elementi principali proprio della “dieta mediterranea”.

Ma i consumi di frutta e verdura calano anche nel nostro Paese. A fine 2006 si prevede, secondo la Cia, una flessione complessiva del settore ortofrutticolo dell’8,2 per cento.

La Cia evidenzia che nel 2005 la spesa delle famiglie italiane per generi alimentari e bevande è stata di oltre 120 mila milioni di euro. Per la frutta si sono spesi 3.147 milioni di euro; per gli ortaggi, invece, 2.570 milioni di euro. Gli acquisti di prodotti ortofrutticoli hanno avuto un’incidenza sulla spesa domestica alimentare pari al 18 per cento, costituendo così la seconda voce in termini d’importanza dietro al settore delle carni (21,9 per cento) e davanti al pane e ai trasformati di cereali (17 per cento).

Nonostante i medici consigliano di mangiare molta frutta e verdura (una famiglia italiana dovrebbe consumare, ogni mese, in media 25 Kg di frutta e 10-15 Kg di verdura), oggi, in pratica, quattro nostri connazionali -ribadisce la Cia- su dieci non mangiano questi prodotti almeno una volta al giorno. Una percentuale che si è praticamente raddoppiata rispetto ad dieci anni fa. Nel 1996, infatti, erano solo due italiani su dieci che non avevano quotidianamente sulle loro tavole ortofrutticoli.