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La ‘Rete’ ha bisogno di regole chiare

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La ‘Rete’ ha bisogno di regole chiare

ROMA – L’impresa sui “bulli” che hanno aggredito un loro compagno e messo il filmato in Rete, al di là del fatto, naturalmente da condannare, ha sollevato il problema di come gestire la pubblicazione spontanea dei contenuti in Rete.
A fianco della preoccupazione collettiva che l’episodio ha generato, cui Adiconsum si unisce, molte voci si sono levate, più o meno direttamente, contro Google, il cui servizio “video” ha consentito agli autori del gesto la messa in rete del filmato, oltretutto nella sezione “divertenti”.
L’accusa che viene rivolta al servizio, è quella di consentire la pubblicazione indiscriminata di filmati che vanno oltre la soglia della correttezza deontologica, che normalmente gli editori utilizzano nella pubblicazione di loro contenuti, e che il sistema sia tale da garantire l’impunità a chi questo genere di filmati pubblica.
Si è arrivati al punto di sostenere la necessità di verifiche preventive dei contenuti da pubblicare, da parte di organismi non meglio specificati. Oggi, leggiamo del ministro Fioroni che arriva ad auspicare “sanzioni” per il web, oltre che per altri media.
Adiconsum ritiene che tutto questo sia l’ennesima dimostrazione di come larga parte degli interlocutori, anche istituzionali, abbiano una conoscenza scarsa, se non nulla, dei meccanismi che governano la Rete. La Rete non è un progetto editoriale ma una infrastruttura tecnologica su cui vengono veicolati servizi, tra cui quelli informativi. I motori di ricerca non sono editori, ma “content carrier”, veicolatori di contenuti appartenenti a terzi. Voler attribuire ai motori di ricerca una veste editoriale è quindi semplicemente un errore. Chiedere di sanzionare la Rete, irrealistico.
Questo episodio ha peraltro dimostrato, che società de ontologicamente corrette, collaborando con la polizia postale nella rimozione nel video e nella successiva individuazione dei responsabili, aumentino la possibilità degli inquirenti nel perseguire il reato. Senza Google probabilmente questo gesto sarebbe rimasto impunito.

Adiconsum

1) ritiene che il tentare di porre limitazioni indiscriminate sulla gestione dei contenuti in Rete, sia un’operazione assolutamente inefficace, in quanto la Rete è entità sopranazionale;
2) chiede a chi consente l’immissione di informazioni da parte del singolo cittadino, siano esse testo, audio o video, di informare preventivamente quali siano le regole e le leggi da rispettare e le relative sanzioni;
3) chiede il potenziamento delle strutture investigative, in mezzi e uomini, in particolar modo della polizia postale, per garantire una sempre più efficace azione di controllo e di intervento sulla Rete;
4) Il consumatore-utente, deve sempre essere tutelato nella sua libertà di azione, sino a prova contraria;
5) In una società in cui il contenuto digitale assume sempre più un ruolo fondamentale, soprattutto quello prodotto dal singolo cittadino, i motori di ricerca sono “indispensabili” al corretto e democratico utilizzo della Rete;

Adiconsum come sempre, vigilerà attentamente affinché i diritti dei consumatori, anche in rete, siano sempre garantiti.