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Lo sviluppo passa della semplificazione

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Lo sviluppo passa della semplificazione

Burocrazia. Pesante? Soprattutto costosa: “è di circa 15 milioni di euro l'anno il costo della burocrazia a carico delle cinque milioni di imprese italiane – ricorda Giuseppe Ginepri, Direttore di CNA Arezzo. Un peso pari a 30 mila miliardi delle vecchie lire che grava soprattutto sulle imprese con meno di 50 dipendenti (il 98% del totale) e quelle con meno di 10 dipendenti, le micro-imprese (il 94,9%). L'Italia è il paese che possiede il record degli adempimenti, tanto che per iniziare un'attività servono mediamente 65 passaggi burocratici in 18-20 amministrazioni”.
La soluzione? “Non può che essere quella della semplificazione – risponde Ginepri. Da mettere in atto con il concorso delle forze imprenditoriali e con il potenziamento degli sportelli unici che devono diventare l'unico front office della pubbliche amministrazione. E poi bisogna introdurre rapidamente e obbligatoriamente le tecnologie informatiche”.
Bene quindi l’iniziativa della Provincia di Arezzo, annunciata nei giorni scorsi dall’Assessore Cecchi, di estendere la rete degli sportelli unici sostenendo, con contributi economici, i Comuni che ne apriranno di nuovi. Ancora più apprezzabile la notizia che il Comune di Arezzo si appresta ad aprire il suo sportello dando subito un segnale importante in termini di semplificazione ed efficienza amministrativa.
Ma anche il Governo, secondo CNA, deve impegnarsi per determinare condizioni che spezzino la spirale perversa che impedisce alla pubblica amministrazione di essere un fattore di successo per la competitività.
Cosa chiedono le pmi al Governo dopo anni di appelli al ‘disboscamento’ della selva normativa?
”Vogliono una strategia globale che affronti il tema semplificazione da tutti i versanti. Per avere un minor numero di procedimenti nella gestione di un'impresa ci vuole, infatti, una progressiva e ragionata eliminazione delle norme o di parti di esse, attraverso un processo concordato con le organizzazioni degli imprenditori. E per fa questo sarebbe utile costituire una sede di confronto permanente, nella quale gestire tutte le criticità. Le pubbliche amministrazioni, purtroppo, hanno spesso un occhio di riguardo solo per le grandi imprese ed è quindi necessario
avviare sedi di concertazione permanenti con tutti. Ma non basta. Occorre mettere in campo strumenti specifici e farli funzionare”.
In questa strategia, le associazioni di categoria possono fare molto. “Il Sistema CNA, in tutte le sue articolazioni specializzate – afferma Ginepri – è disponibile a collaborare a quest'opera che si prospetta immane, ma è indispensabile per competere”.
Un terreno di confronto è anche la migliore e più semplice applicazione delle norme. “Si deve pensare a un effettivo funzionamento degli sportelli unici, oggi ancora molto limitato, a un uso delle tecnologie per velocizzare i rapporti ed eliminare la carta. Ma è fondamentale, anche su questo tema, avere un rapporto con le associazioni delle imprese e con il mondo dei cosiddetti intermediari. Con un po' di decisione e di coraggio si può realizzare l'esternalizzazione di funzioni istruttorie di procedimenti, fondata sul principio della sussidiarietà tra pubblico e privato”.
I questo contesto rientra il ruolo delle Agenzie per le imprese. “Si tratta di strutture private per facilitare il funzionamento degli sportelli unici, con costo zero per la pubblica amministrazione – ricorda il Direttore di CNA. E’ una soluzione che va, anche questa, proprio nella direzione di una collaborazione pubblico-privata. Noi crediamo sia necessario eliminare quanto più possibile gli intoppi amministrativi, per semplificare sicuramente, ma anche perché i costi dei servizi in questo campo sono diventati veramente pesanti e incidono fortemente sui bilanci aziendali. Per fare questo però bisogna agire e muoversi il più presto possibile, perché le imprese e l'economia italiana non possono più aspettare”.

Articlolo scritto da: CNA – Arezzo