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Mai più pellicce di cane e di gatto

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Mai più pellicce di cane e di gatto

BRUXELLES – La Commissione europea ha adottato una proposta destinata a vietare le importazioni, le esportazioni e la vendita di prodotti ricavati da questi animali.
L'iniziativa va incontro alle crescenti richieste in tal senso provenienti dai consumatori e conferma quindi le preoccupazioni riguardo al commercio illegale di tali pellicce sul territorio Ue. Secondo le autorità europee, la grande maggioranza dei prodotti di questo genere presenti sul mercato comunitario è importata da paesi terzi, in particolare dalla Cina. Per aggirare le norme che ne vietano la commercializzazione, le pellicce di cane o di gatto non sono dichiarate come tali, ma sono indicate come sintetiche o ricavate da altri animali.

Molti Stati membri hanno già introdotto specifiche norme in materia; la proposta di regolamento Ue punta a creare un approccio armonizzato tra i diversi attori europei e a definire un quadro normativo chiaro, permettendo allo stesso tempo di rimuovere ostacoli inutili nel mercato interno. Una volta approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, l'iniziativa di Bruxelles permetterà inoltre di rafforzare lo scambio di informazioni sui metodi di controllo più efficaci per individuare le pellicce ricavate da questi animali.

Spiegando la proposta della Commissione, Markos Kyprianou, commissario responsabile per la salute e la protezione dei consumatori, ha dichiarato: "Dai consumatori europei abbiamo ricevuto un messaggio forte e chiaro. I cittadini ritengono inaccettabile che cani e gatti siano allevati per ricavarne pellicce, e non vogliono che prodotti contenenti questo tipo di pellicce siano venduti sul mercato europeo. Grazie al divieto che proponiamo oggi in tutto il territorio comunitario, i consumatori avranno la certezza di non correre il rischio di comprare inavvertitamente prodotti contenenti pellicce di cane o di gatto." Kyprianou si è detto inoltre sicuro che il provvedimento sarà approvato in tempi brevi dal Parlamento e dal Consiglio.

L'iniziativa di Bruxelles fa seguito alla grande indignazione dei consumatori europei che hanno chiesto ripetutamente – attraverso petizioni e lettere inviate alla Commissione e al Parlamento europeo – l’adozione di provvedimenti per contrastare questo fenomeno. Le autorità europee sono state inoltre informate che le pellicce di cane e di gatto sono state utilizzate non soltanto nei capi di abbigliamento ma anche in vari accessori personali e perfino in alcuni giocattoli per bambini. Parlamento europeo e Consiglio dei ministri hanno chiesto ufficialmente all'esecutivo Ue di elaborare una proposta in materia. L’adozione di un provvedimento comunitario dovrebbe infatti risultare più efficace dei divieti stabiliti a livello nazionale e allo stesso tempo ristabilire la fiducia di consumatori e commercianti: il bando totale delle importazioni di pellicce di cane e di gatto, insieme al divieto di scambi intra-comunitari, dovrebbe rispondere a tali esigenze.

Test e controlli
L'applicazione del divieto richiederà metodi di accertamento efficaci che permettano di distinguere le pellicce di cane e di gatto da quelle ottenute da altri animali, anche nel caso in cui siano trattate o tinte. Molti Stati membri adottano già tecniche di controllo sofisticate per la verifica dei prodotti presenti sul proprio mercato, come il test del DNA o la spettrometria di massa. La proposta di regolamento prevede uno scambio regolare di informazioni tra gli Stati membri sui metodi utilizzati e sui test che sono risultati più efficaci.