Home Attualità Per non dimenticare la feroce dittatura di Pinochet

Per non dimenticare la feroce dittatura di Pinochet

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AREZZO – Con un’interrogazione urgente a nome del gruppo consiliare dei Ds, Carlo Umberto Salvicchi ha chiesto a Sindaco e Giunta se rientra nelle intenzioni dell’amministrazione comunale elaborare una proposta in memoria di un triste evento della storia contemporanea quale la dittatura di Augusto Pinochet che ha piegato il Cile per decenni.
Salvicchi ha suggerito, tra le idee possibili: un’iniziativa culturale, il coinvolgimento della scuola e dell’università, l’intitolazione di una strada o una piazza cittadina a Salvador Allende, il presidente democraticamente eletto che venne ucciso durante l’assalto militare alla Moneda l’undici settembre 1973. “La scia di morte della dittatura di Pinochet – ha ricordato Carlo Umberto Salviccchi – è stata lunghissima. A partire dalla figlia di Salvador Allende, Beatriz, che si suicidò in esilio, perché non sempre una figlia può sopportare l’assassinio del padre, fino ai 30.000 cileni ammazzati, ai centinaia di migliaia torturati e ai tristemente noti “desaparecidos”, fenomeno quest’ultimo che accomuna tristemente il Cile all’altro grande paese sudamericano, la confinante Argentina al tempo di Videla”.
Il Cile aveva una tradizione democratica piuttosto consolidata all’epoca del colpo di stato di Pinochet, soprattutto gli anni Sessanta avevano conosciuto una certa alternanza di governo e il rafforzamento dei partiti costituzionali sia di sinistra che democristiano. L’esperienza di Allende era stata salutata anche in Europa come un grande laboratorio politico dove era in atto il tentativo di conciliare le libertà con le istanze di uguaglianza e giustizia proprie del socialismo. La dittatura di Pinochet affossò sia le une che le altre, garantendo solo il grande capitale e arrivando ad abolire le stesse pensioni. A tantissimi cileni non restò che emigrare. “Tra questi – conclude Salvicchi – anche il famoso complesso musicale degli Inti Illimani che si trovava in Italia in tournee. Furono tra i pochi a salvarsi, altro fu purtroppo il destino della stragrande maggioranza degli artisti cileni”.
Il Sindaco Giuseppe Fanfani, rispondendo in occasione dello stesso Consiglio Comunale all’interrogazione, si è mostrato disponibile a soddisfare questa richiesta anche in virtù del fatto che è ancora vivo in lui il ricordo di quei drammatici momenti che non possono essere lasciati cadere nell’oblio per il significato che ancora oggi rivestono.

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