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Piste ciclabili e architetture del paesaggio

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PARMA – Un convegno sul tema "Paesaggio della mobilità dolce e naturalità diffusa" si tiene a Parma sabato 11 Novembre, all'interno del Palazzetto Eucherio S. Vitale (parco Ducale), dalle 9 alle 18. L'iniziativa è dell'associazione Bicinsieme FIAB Parma con la collaborazione di Legambiente, WWF, Insieme per Parma e il sostegno di INFOMOBILITY Spa.

Tra i numerosi e qualificati relatori, Claudio Pedroni, responsabile Fiab del progetto di Rete ciclabile nazionale Bicitalia.

Il convegno, che si propone di far emergere l'esigenza di considerare le piste ciclabili come parte di un progetto integrato di architettura del paesaggio, intende evidenziare alcuni tra i principali temi legati alla mobilità sostenibile elementare: la cultura dell’andare a piedi e in bicicletta, del viaggio e della scoperta, della natura e dell’ambiente; la didattica della geografia fisica e del paesaggio; la valorizzazione e la tutela del paesaggio; l’arte del “costruire” il paesaggio; i rapporti paesaggio/infrastrutture, paesaggio/agricoltura; nonché la salute psicofisica e mentale (ecologia della mente) ovvero del suo contrario, in considerazione e nel contesto delle attuali patologie urbane, sub-urbane, della città-diffusa e della campagna-non-più-campagna, ovvero delle patologie umane nell’habitat dell’Emilia Occidentale ed oltre.
Il programma dettagliato è sul web http://www.fiab-onlus.it/downl2/parma11nov06.pdf

Secondo gli organizzatori, nelle Pubbliche Amministrazioni Pubbliche vi è un modo riduttivo di concepire le piste e gli itinerari ciclabili che tende a inaridirli, a ridurne le valenze e le opportunità, in una parola, a banalizzarli. Spesso molti professionisti "generici" incaricati della progettazione di opere ciclabili, non hanno spesso né esperienza quotidiana di uso della bicicletta né sufficiente preparazione, cultura e sensibilità nello specifico del paesaggio e dello spazio pubblico.

"Occorre far crescere la qualità complessiva della richiesta e dell'offerta di
ciclabilità sia a scala urbana che a più vasta scala territoriale – concludono gli organizzatori – per rendere desiderabile e competitivo l’uso della bicicletta rispetto all’uso dei mezzi motorizzati privati e individuali; ma per far questo occorre non perdere mai di vista la questione centrale della costruzione di paesaggi della mobilità dolce".