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Ponte sullo stretto: il denaro va al Sud

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Ponte sullo stretto: il denaro va al Sud

“Un provvedimento molto positivo’’. Questo il commento di Michele Candotti, Segretario Generale del WWF Italia, ad una prima lettura del Decreto Legge, che accompagna la Finanziaria 2007, in cui si legge che il Governo ha deciso di dirottare i 1.400 milioni di euro, fondi che ancora Fintecna doveva destinare per il ponte, ad investimenti per il Sud. ‘’C’era bisogno di una radicale correzione di tiro -aggiunge il Segretario del WWF Italia- non certo del ponte sullo Stretto di Messina, che sarebbe stato un monumento allo spreco’’.
Il WWF segnala come al comma 2 dell’art. 14 del testo pubblicato oggi dal Sole 24 Ore del Decreto Legge che contiene “disposizioni urgenti di carattere finanziario” collegato alla Finanziaria 2007 i fondi destinati a suo tempo da Fintecna (che ha come unico azionista il Ministero dell’Economia) per la ricapitalizzazione della Stretto di Messina SpA, sono stati destinati “in entrata” ad un nuovo capitolo di spesa che verrà gestito dal Ministro delle Infrastrutture.

“Si può puntare -spiega il WWF Italia- quindi, sul risanamento del territorio, d’intesa con il Ministro dell’Ambiente, e sul potenziamento delle linee ferroviarie siciliane e della linea ferroviaria tirrenica calabrese. E’ un segnale molto positivo che, come auspicato dal WWF il 19 settembre scorso, nella Legge Finanziaria 2007 si sia deciso di svincolare i 1.400 milioni di euro che Fintecna (ex Iri) avrebbe dovuto ancora corrispondere per la ricapitalizzazione di Stretto di Messina SpA (SdM SpA). E’ bene che si sia compiuto un primo importantissimo passo per sbloccare i fondi, per un totale 2 miliardi e 500 milioni di euro, che erano stati destinati (dai soci di SdM SpA; Fintecna, ANAS, RFI, Regione Sicilia e Regione Calabria) alla ricapitalizzazione della concessionaria, quale quota del 40% dell’investimento pubblico necessario alla realizzazione del Ponte”.

Il WWF Italia sottolinea come le scelte di sfilare l’AV Torino-Lione dalle procedure della Legge Obiettivo e di non finanziare il ponte sullo Stretto di Messina siano segnali di profonda crisi delle regole e delle scelte infrastrutturali decise nella passata legislatura e chiede che:

a) venga superata la Legge Obiettivo e sia congelato il Primo programma delle infrastrutture strategiche, che consentono di realizzare interventi “a pioggia”- 531 progetti, perlopiù autostrade e linee ferroviarie ad Alta Velocità, dal costo complessivo di 264 miliardi di euro – che non rispondono alle esigenze di mobilità del paese e che costituiscono un’ipoteca che graverà sui conti pubblici e sul rispetto del Patto di Stabilità europeo per i prossimi 20 anni.

b) si proceda al recesso immediato dal contratto, con il pagamento delle sole prestazioni sinora effettuate, come consentito dall’accordo tra la Concessionaria Stretto di Messina SpA (organismo di diritto pubblico, finanziata al 100% da enti pubblici) e il general contractor Impregilo, per evitare che le casse pubbliche siano costrette a pagare 66 milioni di europer un progetto definitivo ormai inutile.

Il WWF Italia si riserva la possibilità di un commento più articolato, completato con un documento analitico, quando la manovra sarà ufficiale. ‘’Ad oggi ci auspichiamo che vengano rispettate le attese del WWF Italia per una Finanziaria attenta all’ambiente, con misure adeguate per l’energia, la difesa del suolo, la gestione delle acque e dei bacini fluviali, gestione delle aree protette e un nuovo piano dei trasporti e della mobilità’’.