AREZZO – “Ci stringiamo intorno a lui” dice il presidente regionale di Federorafi Confcommercio Roberto Duranti. “Manteniamo piena fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine ma chiediamo un piano di emergenza perché non si ripetano più episodi del genere, rischiosi per noi e per i nostri clienti”.

La rapina di ieri (martedì 19 dicembre) ad Arezzo, nell’orologeria di via de' Mannini, ha portato di nuovo alla ribalta il tema della sicurezza.

“Purtroppo la nostra categoria è sempre stata in prima linea sul fronte della criminalità” dice Roberto Duranti, presidente regionale e provinciale dei Dettaglianti Orafi di Confcommercio. “Ma quello che lascia sconcertati questa volta è che la rapina sia accaduta in un orario e in un periodo dell’anno in cui la gente affolla più che mai la città. Oltretutto in una strada in pieno centro, pattugliata regolarmente dalle forze dell’ordine”.

“Sono fattori che aumentano il senso di impotenza e vulnerabilità. Anche perché il problema per noi operatori non è solo difendere il negozio e la propria vita, ma anche l’incolumità dei clienti. E’ una responsabilità che non può ricadere solo sulle nostre spalle”.

“Siamo solidali con il nostro collega Neri” conclude il presidente Duranti “e manteniamo piena fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine. A patto che sia predisposto un piano di emergenza per evitare che si ripetano episodi del genere”.