La recente riunione della Commissione Assetto Territorio del Comune di Arezzo, ha rivelato un strategia politica del centrosinistra, a dir poco, preoccupante. Nell’occasione il comportamento dei suoi rappresentanti ha testimoniato il totale disinteresse di questa maggioranza nei confronti dello sviluppo della città e del territorio.
All’atto della prima riunione di Commissione, mi sarei aspettato, e con me ne sono certo, i cittadini, le associazioni e le categorie economiche, di affrontare le problematiche strutturali e di sistema che affliggono il nostro territorio. Tanti, infatti, sono i temi aperti che aspettano una decisione del Sindaco Fanfani e dei suoi colleghi di maggioranza.
Niente di tutto questo! L’attenzione dei rappresentanti il Centrosinistra si è, subito, concentrata sul preparare lo smantellamento di una delibera del Consiglio Comunale (marzo 2005) con la quale, a larga maggioranza, si stabiliva di non approvare pratiche sopra i cinquecento metri cubi. La missione dell’attuale maggioranza è evidente: allargare le maglie del precedente atto per approvare i Piani Attuativi con misure superiori rispetto a quelle decise come atto di garanzia per il territorio.
Il segnale è chiaro! Chiara la direzione presa dalla maggioranza. Proclami di moralizzazione, polvere negli occhi attraverso canali media (alcuni del tutto compiacenti, quando non proni) annunci di opere da maquillage e trucco-parrucco, smantellamento ideologico del regresso. Null’altro! Niente che guardi lontano, nessun respiro di modernità, solo il polveroso e stantio trantran poggiato sul nuovo “Istituto della Sopportazione Reciproca”, tanto caro al Centrosinistra aretino e non.
Con un tal drappello in cabina di regia, come può la città parlare e decidere liberamente e con entusiasmo del proprio futuro? Aeroporto, Interporto, viabilità, reti di comunicazione ferro-gomma, commercio, industria. Come si pensa di far diventare “grande” Arezzo se il pensiero dell’attuale maggioranza resta compresso nel sostenere una forzata convivenza che li obbliga a fare a turno anche per respirare?
Ci chiediamo: in questo gioco d’equilibrio, condotto con ipocrita sorriso sulle labbra, del “non scontentare” ora chi è dentro, ora chi è fuori il Palazzo, ai cittadini chi ci pensa? Noi, fieri del compito assegnatoci dagli elettori, eserciteremo il nostro ruolo (dovere) di costante controllo e opposizione costruttiva, proprio per questo attenta e inflessibile.
Dichiarazione del Consigliere Stefano Baldi
Articlolo scritto da: Arezzo