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Un invito al Consiglio Europeo per la tutela del tonno rosso

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Un invito al Consiglio Europeo per la tutela del tonno rosso

ROMA – Nonostante nel Consiglio Europeo dei Ministri di domani non sia all’ordine del giorno la questione tonno rosso le associazioni hanno comunque scritto al Ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, perché si opponga al “Piano pluriennale di recupero per il tonno rosso nell’Atlantico dell’Est e nel Mediteranno” proposto dall’Unione Europea e adottato a Dubrovnik dall’ICCAT.

Le soluzioni approvate dall’ ICCAT lo scorso 26 novembre non sono adeguate, cioè non garantiscono un’adeguata ed efficace tutela dello stock di tonno rosso, ma al contrario contribuiscono solo ad aumentare le criticità cui questa specie è sottoposta. E’ questo il motivo che ha spinto le associazioni a scrivere al Ministro delle Politiche, Paolo De Castro, che domani parteciperà a Bruxelles al Consiglio dei Ministri Europei. Le associazioni chiedono a De Castro di intervenire esprimendo un voto contrario che ostacoli la ratifica del Piano di recupero adottato dall’ICCAT.

Le conclusioni dell’ICCAT non soddisfano gli ambientalisti, delusi da misure che avrebbero dovuto rappresentare il momento di svolta per la realizzazione di un forte piano di recupero e di stringenti misure di gestione per la tutela del tonno rosso. Mancato anche l’obiettivo delle garanzie di conservazione della specie che soffre di un’altissima mortalità e uno sfruttamento degli stock ad un livello biologico inaccettabile, non compatibile con la sostenibilità della risorsa nel lungo periodo.

Le perplessità delle associazioni nei riguardi del Piano di recupero dell’ICCAT si riferiscono soprattutto ai seguenti punti :

• Totali ammissibili di cattura e quote: nonostante le raccomandazioni degli esperti scientifici avessero suggerito la necessità di prelevare annualmente solo 15.000 t, allo scopo di non impoverire ulteriormente la specie, le quote totali di cattura, sono state invece portate a 29,500 t per il 2007 con una graduale riduzione fino a 25.500 t per il 2010.
• Chiusura stagionale della pesca: non viene garantita una coerente tutela della specie visto che si concentra eccessivamente lo sforzo di pesca in pochi mesi all’anno, coincidenti peraltro tra maggio e giugno con il periodo di riproduzione della specie. Al contrario, è proprio in questi mesi che corrispondono alla riproduzione del tonno, che è più importante fermare la pesca per tutelare una fase critica del ciclo vitale dello stock.
• Taglia minima: A fianco dell’apprezzabile innalzamento della taglia minima da 10 a 30 kg, viene data la possibilità di concedere deroghe alla imbarcazioni operanti nell’Atlantico Orientale (Paesi Baschi) e nel Mar Adriatico (Croazia) riducendo la taglia minima fino a 8 kg. Non solo quindi non viene uniformemente tutelata la specie ma vengono favorite le attività di alcuni Paesi a svantaggio di altri e la concessione di deroghe, al solito, di fatto apre la strada ad una diffusa, incontrollabile, pesca ad esemplari sotto taglia.
• Pesca ricreativa-Pesca sportiva: concessione alquanto discutibile e difficilmente controllabile che prevede la vendita di esemplari di tonno rosso pescati nelle competizioni sportive, purchè i proventi vengano devoluti a fini caritatevoli.

Articlolo scritto da: WWF-ITALIA