Giovedì 25 i verdi di Arezzo presenteranno decine di progetti per il governo della città, si tratta di uno sforzo di idee che coinvolge una grande parte delle intelligenze più innovatrici della nostra città, tra le idee che verranno presentate c’è la proposta dell’Ing. Giovanni Cardinali che i Verdi fanno propria della creazione di una nuova stazione sulla linea veloce.
I costi di una simile operazione da collocare nell’area di indicatore sono davvero minimi rispetto alle ricadute enormi sul nostro territorio, innanzi tutto quello della fermata di tutti gli Eurostar e degli Eurocity che transitano dalla nostra provincia senza fermarsi.
Significa accorciare i tempi di percorrenza verso tutta Italia per chi nella nostra provincia deve muoversi eliminando definitivamente le angosce dei cittadini dell’area della Val di Chiana e di Tortaia verso i progetti di nuovi aeroporti o di allargamenti esagerati dell’attuale aeroporto.
La provincia di Arezzo ha pagato prezzi territoriali e paesaggistici infiniti alla realizzazione della direttissima senza trarne che pochi e marginalissimi benefici tutto in nome del rifiuto di attivare l’unica soluzione che rende automaticamente possibile la fermata dei treni veloci ovvero la nuova stazione sulla linea direttissima consentendo di aumentare i tempi solo di 3/5 minuti per la fermata invece degli attuali 10/15 che servono per cambiare linea ed entrare nella città di Arezzo.
Sulle risorse da attivare che sono dell’ordine di decine milioni di euro è chiaro che tutta la comunità nelle sue articolazioni istituzionali e economiche istituzionali può fare la sua parte avviando un dialogo con le Ferrovie Statali che con il nuovo Ministro ai Trasporti Bianchi ha già ann8unciato che la priorità non sarà più quella di accorciare di 20 o 30 minuti Roma Milano lasciando a piedi tutti quelli che si potrebbero caricare lungo la linea ma di divenire servizio per tutti i territori.
Sia chiaro che si tratta di una proposta che deve servire innanzi tutto a rivendicare quello che ci era stato promesso con la realizzazione a suo tempo delle interconnessioni su cui la provincia specie su quella del Valdarno si espresse molto dubitativamente a causa degli enormi prezzi paesaggistici pagati ma che furono superate in nome della promessa fatta dalle ferrovie di consentire la fermata dei treni veloci, promessa del tutto disattesa e che ha consentito di utilizzare le stesse interconnessioni solo per decongestionare il traffico sulla linea veloce. Becchi e bastonati e allora oggi è tempo di fare una proposta e di difenderla e eventualmente ritirarla solo qualora le ferrovie decidano di consentire e di impegnarsi a non togliere dopo la fermata della decina di treni veloci con i quali risolveremmo come provincia il problema del collegamento con le metropoli e con gli hub aeroportuali italiani.
Ora non è più tempo di dormirci sopra e la nuova stazione potrebbe davvero essere il segno del grande cambiamento, per questo subito dopo la tornata elettorale sarà mia cura presentare una mozione in consiglio regionale per impegnare la regione nel sostegno a questa opera irrinunciabile per una provincia in cui i passeggeri possibili del treno potrebbero essere il doppio e che invece oggi di fronte alla visione sconsolante del disservizio ferroviario si imbottigliano pazienti o arrabbiati in autostrada per cercare di raggiungere molte città altrimenti irraggiungibili.
Articlolo scritto da: Fabio Roggiolani