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800 camion protestano in provincia di Arezzo

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800 camion protestano in provincia di Arezzo

AREZZO – Da lunedì 10 a venerdì 14 dicembre i tir resteranno nei piazzali: è confermato il fermo dell'autotrasporto merci dalle ore 0 del prossimo 10 dicembre alla mezzanotte del 14 dicembre.
In provincia di Arezzo almeno 800 mezzi non si muoveranno per consegnare le merci, nonostante il periodo pre-natalizio. La conferma arriva da CNA Fita e Confartigianato Trasporti. "Non potrebbe essere altrimenti ? spiegano i Presidenti provinciali CNA Fita e Confartigianato Trasporti, Giuseppe BraSini e Marco Sensi – la crisi dell'autotrasporto è tale che abbiamo deciso, pur consapevoli di causare gravi disagi, la più forte manifestazione di protesta. Ecco le nostre richieste al Governo: sgravi e incentivi per compensare il caro-costi, revisione urgente della riforma dell'autotrasporto, certezza dei tempi di riscossione, un efficiente sistema di controlli che favorisca la sicurezza e la legalità nel settore, misure per rilanciare il comparto nella competizione europea".
Le aziende di trasporto stanno affrontando una vera e propria emergenza costi, una crisi che per gravità e ampiezza non ha precedenti storici. Una crisi che, solo in Toscana, ha costretto negli ultimi 6 anni oltre 1.200 imprenditori ad uscire dal mercato per l'aumento continuo delle spese e per l'assenza di provvedimenti in grado di riequilibrare i rapporti con la committenza.
L'emorragia di aziende è continua: dalle 10.728 dell'anno 2000 le imprese di trasporto toscane alla fine del settembre scorso sono 9.471. Fra queste le imprese artigiane iscritte all'albo in Toscana dalle 8.453 del 2000 alla fine del terzo trimestre 2007 sono 7.274, cioè meno 1.179 aziende. Fallite, liquidate, accorpate, comunque uscite di scena, spesso in modo traumatico, per la maggior parte poste nell'impossibilità pratica di operare economicamente il loro servizio.
"Nel febbraio scorso ? spiegano i vertici delle due Associazioni – avevamo richiesto al Governo non nuove risorse, ma un quadro legislativo che permettesse alle imprese di recuperare un margine di redditività direttamente dal mercato. Così non è stato e l'autotrasporto conto terzi, ormai destrutturato e indebitato, rischia di soccombere a questa totale deregolamentazione". "Il fermo, ancor più in periodo pre-natalizio, è una scelta difficile e pesante ? ammette Marco Sensi ? ma inevitabile: i prezzi che i clienti pagano per il trasporto sono bloccati da 4 anni, i pagamenti sono sempre più dilazionati, non esistono adeguamenti tariffari per i continui aumenti (il gasolio è aumentato del 42% in 4 anni, dal 1° gennaio ad oggi del 14%). È a rischio la sopravvivenza del settore con la perdita di imprese e di
posti di lavoro a tutto vantaggio dei vettori esteri e dell'illegalità".
"Con la riforma del settore e l'abolizione delle tariffe a forcella siamo rimasti totalmente senza garanzie ? rincara la dose Brasini – le tariffe sono in mano ai committenti e ci tocca anche combattere con la concorrenza selvaggia degli autotrasportatori stranieri, che hanno un costo del lavoro inferiore anche del 35%, costo del gasolio inferiore anche del 15%, nessun tipo di controllo fiscale nel nostro paese, ecc.".
"Il Ministro tenga fede agli impegni più volte annunciati ?concludono Brasini e Sensi – aveva promesso di sterilizzare l'Iva al fine di liberare
risorse per ridurre il peso dell'accise sui carburanti e che le tariffe dei trasporto contengano un meccanismo di adeguamento all'andamento del prezzo del gasolio. Ma, soprattutto, una strategia mirata sui controlli di tutti gli operatori coinvolti nella filiera del trasporto merci".
Durante tutto il periodo della protesta, 24 ore su 24, presso i caselli autostradali della provincia di Arezzo e sulla E45 saranno allestiti dai dirigenti provinciali e regionali, alla presenza di tutti gli autotrasportatori interessati a partecipare, punti di informazione e sensibilizzazione per la categoria e per i cittadini.