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Abbattono fauna protetta e minacciano guardie Wwf

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Abbattono fauna protetta e minacciano guardie Wwf

AREZZO – Pensavano di poter agire indisturbati, i due aretini poco più che trentenni che domenica mattina a caccia nelle campagne vicino Vitiano sparavano a tutto ciò che passava loro a tiro.

Invece, gli innumerevoli colpi, una vera e propria sparatoria, hanno attirato l'attenzione di una pattuglia della vigilanza ambientale Wwf in servizio nei dintorni. Attenzione che in questo periodo è incentrata principalmente a tutela del flusso dell'avifauna migratoria, essendo questo il momento di maggior transito dovuto alla migrazione autunnale verso i paesi più caldi.

Gli agenti del Wwf, non tardavano a scoprire che il carniere dei due aretini era "tutto" illegale essendo composto da un fringuello, un lucherino e tre pispole, queste ultime in regime di protezione più elevato.

Pertanto, oltre ad elevare verbali amministrativi per l'uccisione del fringuello e del lucherino, le guardie informavano i due cacciatori che sarebbero stati denunciati per l'uccisione delle tre pispole, fatto questo punito penalmente dalla legge nazionale sulla caccia.

E' stato a quel punto che, piuttosto inaspettatamente, i due iniziavano ad insultare e soprattutto ad avanzare concrete minacce nei confronti delle guardie Wwf e solo grazie alla calma e alla professionalità dei due agenti, in servizio da molti anni, la situazione non sfociava in qualcosa di peggio.

Erano molti anni che non ci imbattevamo in una situazione del genere, dichiara Donato Marmorini Vice responsabile della Sezione Wwf Arezzo, di solito i cacciatori aretini sono molto corretti ed anche eventuali rimostranze, comprensibili quando si verbalizza o si denuncia qualcuno, normalmente rimangono sempre nell'ambito di una civile protesta.

Ovviamente l'atteggiamento tenuto dai due cacciatori è stato doverosamente segnalato all'Autorità giudiziaria, poichè, minacciare un Pubblico Ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni (questo sono gli agenti del Wwf ), è un reato punito dal Codice Penale con una pena che va dai sei mesi a tre anni di reclusione.