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Abolizione della bollatura in arrivo sulla corrispondenza

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Abolizione della bollatura in arrivo sulla corrispondenza

Dal 1° Marzo 2002 Poste Italiane non appone più sulla corrispondenza in arrivo la "bollatura" comprovante la data di arrivo della posta.
Tale decisione unilaterale non ha fatto altro che creare problemi a milioni di consumatori in quanto i ritardi non sono più comprovati dal timbro ed è quindi diventata prassi consolidata il ricevere bollette e fatture (telefono, gas, elettricità etc.) in ritardo, su cui si devono pagare quindi anche gli interessi di mora quando invece il ritardo nel pagamento non è dovuto al consumatore ma ad un ritardo nella consegna della posta che magari resta in giacenza anche per diversi giorni o addirittura settimane prima di essere consegnata.

Non apponendo più il bollo sulla posta in arrivo con la data in cui la corrispondenza arriva a destinazione, il consumatore non può quindi più provare che il ritardo è dovuto alle Poste ed evitare così di pagare gli interessi di mora e/o rivalersi nei confronti di Poste per il ritardo e gli interessi di mora dovuti.

Inoltre le Poste approfittano della situazione per evitare di consegnare nei tempi previsti la corrispondenza e limitandosi a rispettarla solo per la posta “tracciata” (raccomandate, vaglia, assicurate…)

In seguito alle richieste di Generazione Attiva sulle motivazioni della scelta di non apporre più la bollatura sulla posta in arrivo Poste Italiane si è limitata ad informarci che ciò non avviene più dal 1° Marzo 2002 senza fornire ulteriori informazioni. In seguito alle nostre pressanti richieste di spiegazioni siamo stati contattati telefonicamente da un responsabile di Poste Italiane che ci chiedeva le motivazioni della nostra richiesta e ci informava che l'abolizione della bollatura sulla corrispondenza in arrivo sarebbe scattata in ottemperanza ad una non meglio precisata direttiva europea. Il dirigente però di fronte alle nostre richieste circa la direttiva non ha saputo darci risposta e ci invitava a documentarci o a scrivere una formale richiesta a Poste Italiane con le motivazioni della nostra domanda.

Tutto ciò è a nostro avviso scandaloso.

Generazione Attiva ha intenzione di vederci chiaro sulla vicenda. Ci sembra strano che ciò dipenda da una fantomatica direttiva europea anche perché che negli altri paesi europei la bollatura avviene ancora e non è stata abolita come invece è accaduto in Italia. Conoscendo inoltre il ritardo cronico con cui il nostro paese suole applicare le direttive europee ciò ci stupisce ancor di più.

Per le ragioni sopra esposte abbiamo deciso di adire tutte le sedi a nostro avviso competenti. Inoltre, seguendo i consigli del responsabile di Poste Italiane, abbiamo inviato una formale richiesta di chiarimenti tramite raccomandata a Poste Italiane che è andata per conoscenza anche all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

Fonte: Generazione Attiva