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Aborto, violazione della legge 194

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ROMA – Interrogazione dell'On. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali: Dopo il caso della clinica Mangiagalli di Milano, ecco un'altra azienda ospedaliera italiana che pratica un vero e proprio ostracismo nei confronti delle donne che vogliono abortire. Nel 2000, l'Ospedale "San Carlo" di Potenza ha stipulato con l'Associazione Centro di Aiuto alla Vita (CAV) una convenzione, scaduta ad ottobre del 2006 ma di fatto ancora in vigore e in attesa di una conferma per i prossimi anni. Secondo tale accordo, il CAV è autorizzato a fornire consulenza e assistenza alle donne che si recano presso le strutture ospedaliere per l'intervento di aborto.
Non si capiscono i motivi per cui il CAV abbia potuto svolgere questa attività, dato che secondo la legge 194 solo i consultori familiari e le strutture socio-sanitarie pubbliche possono garantire gli accertamenti medici e informare le donne sull'aborto. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni di volontariato. Sarebbe tra queste il Centro di Aiuto alla Vita che, statutariamente, si batte per "la prevenzione dell'aborto", definito "ingiustizia contro l'uomo" e "attentato alla vita", considerando quindi assassini i medici che lo praticano e le donne che lo decidono?
Con questi presupposti vorrei sapere che genere di informazioni sono state e saranno fornite (nel caso di un rinnovo della convenzione) alle donne che chiedono di abortire.
Ma non basta, in Basilicata una donna che voglia abortire incontra anche altri ostacoli. Secondo gli ultimi dati disponibili del Ministero della salute, nel 2004, 624 donne residenti in Basilicata (oltre il 50 per cento del totale) hanno abortito in altre Regioni. Un primato in tutta Italia! E' un dato anomalo che non si può che attribuire al fatto che il 92,6 % dei ginecologi è obiettore di coscienza.
Esiste una relazione tra il numero di aborti praticati fuori dalla Regione, la presenza di un così massiccio numero di obiettori di coscienza tra il personale ospedaliero e l'accordo stipulato tra l'Ospedale San Carlo di Potenza con l'Associazione Centro di Aiuto alla Vita? Penso di sì.
Con questa interrogazione presentata in commissione Affari Sociali, chiedo quindi se non sia in atto una violazione della legge 194 e se non si ritenga che la situazione esistente in Basilicata, testimoniata dai dati del ministero della Salute, non faccia altro che complicare l'accesso al diritto di abortire.
A sostegno di questa interrogazione, Sabato 13 gennaio alle 10,30, davanti all'Ospedale san Carlo di Potenza, ci sarà un sit-in dell'associazione Radicali Lucani e dell'associazione Luca Coscioni.