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Agli italiani piace poco la chirurgia estetica

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ROMA – Una ricerca internazionale, realizzata dal Gruppo AXA, ha studiato gli atteggiamenti che in diversi Paesi del mondo lavoratori e pensionati hanno rispetto alla chirurgia estetica.

Le donne e gli uomini italiani risultano tra i meno entusiasti: l’85% di chi lavora e il 71% di chi è già in pensione pensa che chi ricorre a questa tecnica lo faccia perché non sta bene con se stesso. In questa convinzione sono preceduti, nella graduatoria internazionale, solo dagli spagnoli. Inoltre, solo il 36% dei lavoratori italiani ritiene che la chirurgia estetica possa aiutare una persona a ringiovanire, convinzione che invece ha il 65% dei portoghesi e più di un cinese su due.

Portoghesi e cinesi sono anche al primo posto nella graduatoria di chi è convinto che con la chirurgia estetica si possano migliorare sex-appeal e potere di seduzione. All’ultimo posto della classifica di chi ricorrerebbe al bisturi per aumentare il proprio fascino vi sono tedeschi e francesi.

In Italia in pochi andranno dal chirurgo, in Giappone un lavoratore su cinque
Il 93% dei lavoratori italiani non ha intenzione di rivolgersi a un chirurgo estetico per sembrare più giovane, così come il 97% dei pensionati. Una scelta dovuta anche alla convinzione, da parte della metà dei pensionati, che solo le persone ricche e famose possono permettersi queste tecniche.

Al contrario, in Giappone un lavoratore su cinque progetta di affidarsi al bisturi per sembrare più giovane, e più di un lavoratore su tre ricorrerà alla chirurgia estetica per cambiare qualcosa che non gli piace di sé. I meno interessati nella graduatoria internazionale a modificare col bisturi il proprio aspetto risultano ancora una volta i tedeschi e i francesi, assieme agli australiani.

Per difendere il proprio aspetto è meglio ricorrere alla cosmesi

Il 49% dei pensionati italiani, così come il 33% dei lavoratori, ritiene che si debba fare tutto il possibile per prevenire gli effetti dell’invecchiamento. Primi nella graduatoria internazionale sulla necessità di agire contro la vecchiaia sono portoghesi e cinesi, mentre ultimi risultano i giapponesi.

In Italia, circa un pensionato e un lavoratore su quattro acquistano regolarmente prodotti cosmetici per combattere le conseguenze del tempo che passa; un dato che rivela come nel Bel Paese si preferisca la cosmesi al bisturi. In Giappone avviene il contrario: i suoi abitanti sono all’ultimo posto nella classifica di chi acquista cosmetici e al primo nella graduatoria di chi vuole farsi operare.

La ricerca
I dati sono tratti dall’indagine internazionale “AXA Ricerca sulla pensione III edizione” condotta nei più importanti Paesi del mondo industrializzato, Cina compresa, analizzata attraverso cinque aree economiche (Pechino: Shangai; Guangzhou; Chongqing e TianJin). La ricerca è stata realizzata ricorrendo ai maggiori istituti di statistica dei differenti Paesi (per l’Italia Eurisko), coinvolgendo complessivamente oltre 11500 persone.