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Arezzo-Modena i commenti dalla Sala Stampa

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Arezzo-Modena i commenti dalla Sala Stampa

AREZZO – Il primo a presentarsi in sala stampa è Floro Flores. “Siamo ottimisti ed andremo a Treviso a giocarci la partita consapevoli della nostra forza. Molto dipenderà comunque dalle decisioni che prenderà il TAR.” Subito dopo è la volta del mister amaranto Antonio Conte il quale esordisce facendo l’elogio dei suoi ragazzi: “ sono encomiabili per l’impegno profuso per tutti i novanta minuti” poi riguardo al TAR “. . . mi auguro che trionfi la verità . . .” Antonio Conte si sofferma poi sulla prossima giornata di campionato “ . . . noi andremo a Treviso per fare risultato pieno ed io sono molto ottimista. . .” infine, opportunamente sollecitato, sulla Juventus “ . . . in questi ultimi giorni dalla sponda juventina mi arrivano solo brutte notizie. Non voglio neppure pensare che contro lo Spezia ai bianconeri manchino le motivazioni, anzi, se la Juve dovesse perdere allora perderebbe anche un tifoso. . .” ( e qui alcuni giornalisti presenti, tifosi bianconeri, si sono associati all’allenatore dichiarando che in caso di sconfitta della Juventus non tiferanno più per la Vecchia Signora). Da un allenatore all’altro ecco Bortolo Mutti. “Entrambe le squadre hanno costruito molte occasioni ed è stata una bella partita” è il suo esordio, poi prosegue “ come l’Arezzo anche noi, nel girone di ritorno abbiamo sempre dovuto giocare partite da ultima spiaggia” anche per Mutti una domanda sul ricorso al TAR dell’Arezzo. “Non voglio e non ho neppure elementi per entrare nel merito ma dico che è assurdo arrivare al termine di un campionato senza avere la certezza della classifica. Lo dico per l’Arezzo e per le altre squadre. Ripeto è una situazione che danneggia tutti. L’Arezzo per la penalizzazione che ha subito, nel caso gli venisse tolta, e le altre concorrenti alla salvezza che vedrebbero rivoluzionata la classifica. Ma, tengo a ribadire, il mio è solo un concetto generale senza voler entrare nel merito del ricorso.”

L’Arezzo non è riuscito nell’impressa di battere la sua bestia nera. Al comunale aretino le due squadre si sono sfidate otto volte (in Serie B) ed i padroni di casa hanno riportato una sola vittoria nel lontano campionato 1971 – 1972. La vittoria esterna del Treviso ai danni dello Spezia ha comunque reso meno amara la giornata dei tifosi aretini lasciando inalterate le speranze di salvezza della propria squadra. L’Arezzo è ora ad un solo punto dai liguri i quali domenica prossima hanno un unico risultato a loro favorevole; la vittoria. Ma non sarà facile andare a vincere in casa della Juventus. Anche l’Arezzo non può mancare i tre punti, pena la matematica retrocessione essendo in svantaggio negli scontri diretti con lo Spezia. Tutto si deciderà quindi tra sette giorni. Anzi no. Tutto si deciderà in un’aula di Tribunale. Come è ormai consuetudine, purtroppo, nel calcio italiano i risultati del campo sono sub judice a quelli della giustizia, ora sportiva ora ordinaria. Ed anche quest’anno, tanto per cambiare, nulla è ancora chiaro. Il Messina infatti, già retrocesso dalla serie A, è invischiato nell’ennesimo filone di calciopoli. I siciliani rischiano quindi di essere retrocessi, questa volta d’ufficio, in C1. Una situazione che comporterebbe il ripescaggio della squadra che uscirà sconfitta dai play out. Ecco perché per l’Arezzo arrivare quart’ultimo potrebbe voler dire la quasi certa permanenza tra i cadetti. La più probabile antagonista in caso di accesso agli spareggi salvezza è la Triestina che dovrà affrontare in trasferta il Piacenza. La sconfitta del Genoa a Mantova avvenuta a soli due secondi dal termine della partita, ha riaperto i giochi per l’accesso ai play off. Il Piacenza con i suoi 67 punti è infatti l’unica squadra che, vincendo la prossima partita, garantirebbe l’effettuazione degli spareggi per l’accesso alla serie A qualunque sia il risultato dello scontro diretto tra Genoa e Napoli. Per i tifosi amaranto domenica una trasferta a Treviso ad incitare la squadra in questa sua ultima fatica. Forza Arezzo.

Articlolo scritto da: Stefano Pezzola