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Arrivano contributi per la sicurezza alle attività del centro

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AREZZO – Squilla il campanello della sicurezza e gli artigiani che hanno l’attività nel centro storico sono preoccupati dall’aumento dei reati denunciati. Tra le aree più battute dai ladri proprio quella del centro e lo dimostra il numero dei furti nelle strade e nei parcheggi denunciati quest’estate, che in tre mesi hanno superato le 150 segnalazioni.
“Tra le paure della gente – interviene Andrea Sereni, Presidente dell’area aretina di CNA – la criminalità si classifica al secondo posto, soprattutto nell’area urbana: preoccupazione pubblica superata soltanto dalla disoccupazione. E tra i più timorosi figurano le donne e gli anziani, proprio coloro che, per propensione o per età, vivono il centro storico anche per fare acquisti perché obbligati dalle difficoltà di spostarsi in periferia con l’automobile”.
La sicurezza è un tema reale, di interesse comune e che comincia ad essere percepito in modo netto da chi acquista nei laboratori del centro.
“E' un aspetto vero della democrazia – prosegue Sereni – perché in un contesto sicuro si vive meglio e l'economia riesce a crescere. Non può esserci sicurezza senza vivibilità e senza il riconoscimento del ruolo fondamentale che i laboratori artigiani e i piccoli produttori assolvono nel centro storico insieme agli altri imprenditori, espressione di un'economia diffusa e di uno sviluppo equilibrato. Far chiudere i laboratori artigiani nel centro storico è come togliere gli alberi da un pendio di montagna. All’inizio in pochi si preoccupano perché sembra che sia solo il paesaggio a cambiare. Poi, però, arriva la frana. Nelle priorità della sicurezza è fondamentale che chi ci amministra consideri che una via con le botteghe artigiane operose e in movimento con le vetrine dei negozi illuminate, è più viva e sicura”.
Ma quali potrebbero essere le soluzioni? “L’esperienza di altri comuni che hanno vissuto prima di Arezzo la microcriminalità nel centro storico dimostra che laddove si è intervenuti in modo tempestivo le attività produttive sono state tutelate. A Milano ad esempio è stato previsto uno stanziamento vicino ai 2 milioni di euro per dare la possibilità di accedere alle piccole imprese, attraverso un bando del Comune, a finanziamenti per l'acquisto e l'installazione di impianti di sicurezza anticrimine. E si possono anche concordare soluzioni che consentano di avere le vetrine e l’interno dei laboratori illuminati e controllati di sera".