Home Attualità Economia Artigiani e sicurezza: capitale dell’impresa sono i suoi uomini

Artigiani e sicurezza: capitale dell’impresa sono i suoi uomini

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AREZZO – In Toscana ogni anno sono circa 20.000 i cantieri aperti; di cui oltre 2000 in Provincia di Arezzo, i dipartimenti di prevenzione delle Asl riescono a controllarne nello stesso periodo circa il 15%, . Dal maggio scorso la Regione ha attivato una campagna straordinaria di vigilanza sui cantieri toscani, effettuata dai dipartimenti di prevenzione delle Asl in collaborazione con Inps, Inail e Direzioni provinciali del lavoro. Sono stati controllati nel primo mese di campagna 551 cantieri per 863 imprese, fra cui 173 lavoratori autonomi; i risultati: cinque cantieri sequestrati, in 91 cantieri sospesi i lavori, 372 segnalazioni di reato all'autorità giudiziaria, per un totale di 927 violazioni alle norme vigenti in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro; le inchieste per infortunio sono state 6 e si è verificato un infortunio mortale.
“L’edilizia viene spesso indicata –ha sottolineato il Presidente Cna Costruzioni Arezzo, Tiziano Ranieri – come il settore dove si concentrano violazione delle norme e dei diritti, dove l’illegalità è prassi. Pur non negando la presenza di fattori degenerativi, l’edilizia è però uno dei comparti per produzione ed occupazione tra i più importanti della Regione”
L’edilizia significa infatti in Toscana 65.584 imprese, 49.330 delle quali artigiane con circa 100.000 addetti, la Provincia di Arezzo contribuisce con otre 3.000 imprese delle quali più di 2500 sono artigiane con circa 10.000 addetti.
“Nel settore edile –ha continuato il Presidente Cna Costruzioni Arezzo – le relazioni sindacali, attraverso la bilateralità, hanno spesso assunto carattere innovativo, producendo azioni concrete per la lotta al lavoro nero, per la diffusione della cultura della sicurezza, riuscendo a coniugare sviluppo e crescita economica, produzione e diritti. Il DURC, documento unico di regolarità contributiva, è nato e si è sviluppato nel settore edile e vede coinvolti nella sua gestione per la prima volta enti pubblici (Inps e Inail) e enti privatistici (Sistema Casse Edili)”.
“In generale- ha detto ancora Ranieri-, e tanto più nell’edilizia, la forza lavoro, la professionalità degli addetti sono il vero capitale dell’impresa artigiana. Ne è prova il fatto che, anche in periodi di grave crisi, nell’artigianato l’occupazione tiene. La qualità del lavoro e la sicurezza sono di conseguenza fondamentali e curati in prima persona dal titolare, il quale si assume direttamente le responsabilità previste dalla legge. Inoltre nella quasi totalità delle piccole aziende l’imprenditore lavora a fianco dei propri dipendenti e quindi ne condivide i rischi: l’attenzione alla sicurezza dei lavoratori in una piccola azienda è anche attenzione per sé stesso. A morire, ad infortunarsi, infatti, non sono solo i lavoratori dipendenti. Molti piccoli imprenditori, che lavorano a stretto contatto con i propri collaboratori hanno pagato un prezzo molto elevato al lavoro”.
“Siamo certi –ha ribadito il Presidente Cna Costruzioni Arezzo – che la massima attenzione al rispetto delle norme e una continua formazione professionale sulla sicurezza di tutti gli addetti, imprenditori e lavoratori, in collaborazione con le istituzioni e le forze sociali, sia la migliore strada da percorrere per ridurre sempre più gli incidenti sul lavoro. CNA ritiene importante valorizzare gli strumenti paritetici (associazioni imprenditoriali – sindacato dei lavoratori dipendenti) oggi esistenti in materia di sicurezza a livello regionale e territoriale rendendone più incisiva l’azione”.
“Infine – ha concluso il Presidente Ranieri- un’ultima annotazione: la legge regionale sugli appalti non è la legge sulla sicurezza sul lavoro. Ci sono in verità temi non scindibili, ma sono due aspetti diversi, pensare alla legge sugli appalti come ad un disposto sulla sicurezza è fuorviante e culturalmente pericoloso”.