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Basilea 2 senza rischi con i Confidi

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Basilea 2 senza rischi con i Confidi

AREZZO – “Le piccole imprese aretine assistite da Artigiancredito Toscano non devono temere l’entrata in vigore dei rating di Basilea 2. E questo grazie soprattutto ad una marcata attenzione della nostra struttura alla pianificazione e ad una gestione equilibrata dei rapporti con le banche, requisiti indispensabili per le imprese assistite dai consorzi fidi per accedere al credito bancario. Più complicata invece la posizione delle aziende non assistite molto più esposte ai rischi del libero mercato e, dunque più deboli”. Così si esprime il Presidente della Filiale di Arezzo di Artigiancredito Toscano e dirigente di CNA Arezzo, Paolo Selvolini ad un passo dall’introduzione dei meccanismi di Basilea 2 in vigore dal 1° gennaio 2008.
Ad Arezzo il Consorzio Fidi è una struttura radicata nel territorio e strutturata per affiancare le imprese attraverso servizi consulenziali e di garanzia. Basta guardare i dati al 30 settembre di quest’anno: sono stati erogati finanziamenti per 70 milioni di euro; di questi 31 milioni nell’Area Aretina, 17 in Valdarno, 7 in Casentino, 8 in Valdichiana e 7 milioni in Valtiberina. Per il 94% si tratta di finanziamenti al di sotto dei 150.000 euro; 25 milioni destinati prevalentemente all’acquisto di macchinari ed attrezzature, 20 milioni per necessità di liquidità aziendale, 25 milioni per finanziamenti a breve in conto corrente e portafoglio.
“E’ indubbio che Basilea 2 presenta luci e ombre – commenta Paolo Selvolini – Da una parte rappresenta un'opportunità per le aziende di instaurare un rapporto trasparente con le banche, dall'altra vede diverse tipologie d'imprese penalizzate. Mi riferisco alle aziende operanti in settori in difficoltà, che risentono maggiormente della competitività internazionale o che vivono in aree svantaggiate. Queste imprese avranno certo accesso al credito ma a costi più elevati. Come dire: alle attuali difficoltà se ne aggiungeranno altre”.
Ecco che la soluzione passa attraverso una più forte valorizzazione del sistema dei consorzi fidi: un terzo soggetto forte che interagisce tra banche e aziende e capace di fare contenere alle prime il livello di rischio e alle seconde il costo del denaro.
“Noi – sottolinea Paolo Selvolini – aiutiamo le imprese che vogliono crescere a trovare i migliori strumenti di finanziamento, quelli più adatti alle loro reali esigenze. D’altra parte il tasso di insolvenza di tutti i soggetti che abbiamo accompagnato nelle richieste di credito in questi anni è attorno allo 0,7%, una percentuale minima”.
Piuttosto – conclude il Presidente Selvolini – c’è da augurarsi che le banche non usino solo il computer per analizzare le richieste di credito ma sappiano personalizzare il giudizio. Ogni azienda è un caso a sé. Gli istituti tendono a considerare solida un’azienda solo sulla base degli utili realizzati sino ad ieri, anche se opera in un settore difficile. E invece, spesso, questo caso può essere più problematico di un’impresa che non ha ancora realizzato profitti, ma che è dinamica ed opera in un business in crescita”.