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Camillo Brezzi su Piero della Francesca

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AREZZO – In occasione della conferenza stampa di inaugurazione della mostra “Piero della Francesca e le corti italiane”, l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Camillo Brezzi, dopo avere portato i saluti del Sindaco Giuseppe Fanfani, ha sottolineato come l’evento, al di là della sua nota portata internazionale, rappresenti l’occasione “per la stessa città di riscoperta di un artista dopo le scelte operate in anni recenti che avevano privilegiato politiche culturali indirizzate verso la celebrazione di altri personaggi. Dopo l’inaugurazione del restauro degli affreschi della Vera Croce, Piero aveva intrapreso, suo malgrado, una china discendente: un trend, questo, che vogliamo ribaltare. Arezzo può adesso riappropriarsene: ammirando i suoi capolavori, ma non soltanto i suoi, pervenuti al Museo d’Arte Medievale e Moderna da tutto il mondo e la Leggenda della Vera Croce in San Francesco. Ma anche attraverso una sere di mostre collaterali bellissime come “Orodautore”, significativamente ospitata accanto alla Cappella Bacci nella Galleria comunale di arte contemporanea, e “Donna – Madonna” di Amalia Ciardi Duprè che il Comune ha allestito nella sua sala espositiva della ex chiesa di Sant’Ignazio.
Una serie di libri poi stanno in questi mesi arricchendo la conoscenza su Piero della Francesca: il Comune è impegnato a sostenere questa attività editoriale anche tramite la presentazione degli stessi, il primo dei quali vedrà protagonista Edgarda Ferri, lunedì prossimo alle 17,30 al teatro Bicchieraia in veste di autrice del saggio: “Storia e misteri del maestro della luce”.
Ma Piero della Francesca è, oltre che in San Francesco, conservato in Duomo e, con il percorso definito “Cammino del sacro”, pensato in collaborazione con Opera del Duomo e Fraternita dei Laici, il visitatore scoprirà le altre basiliche della città. Restando poi su San Francesco, inaugureremo il percorso “Dagli etruschi a Piero”, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Arezzo, grazie all’apertura e valorizzazione del sottosagrato della chiesa che ci consentirà di affrontare un percorso storico-culturale che abbraccia l’intera parabola della nostra memoria”.