Home Attualità Due aree di sepoltura per le persone di religione islamica

Due aree di sepoltura per le persone di religione islamica

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AREZZO – Il Consiglio Comunale ha approvato l’individuazione due aree di inumazione per la sepoltura di persone di religione islamica nei cimiteri delle frazioni di San Leo e Rigutino.
“Intendo innanzitutto specificare – ha sottolineato l’assessore Aurora Rossi – che non si tratta di cimiteri esclusivamente dedicati alla sepoltura di persone di religione islamica ma di due aree individuate in cimiteri in espansione e delimitate appositamente da siepi. La differenza con le nostre sepolture tradizionali, è il posizionamento della salma con il viso orientato verso La Mecca. Per quanto riguarda l’inumazione, le modalità saranno quelle disciplinate dalla normativa italiana. Riteniamo che questa soluzione, che ci è stata posta tramite una petizione avviata dal Centro delle Culture di Arezzo, che ha raccolto circa 550 firme, condivisa e sottoscritta tra l’altro da molti cittadini italiani, oltre a soddisfare un’esigenza che consideriamo legittima da parte di queste persone, rappresenta un segnale d’integrazione che l’amministrazione ha inteso dare anche per dimostrare quanto sia intenzionata a percorrere con convinzione la strada della tolleranza e del rispetto delle altre culture e religioni”.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Francesco Francini (Udc) e Raffaello Giorgetti (Fi) che hanno chiesto se le circoscrizioni interessate fossero state o meno coinvolte nella procedura, atto ritenuto da entrambi prioritario. Giorgetti ha chiesto poi formalmente, con una pregiudiziale sospensiva, di coinvolgere le circoscrizioni di Rigutino e San Leo affinché possano esprimere il loro parere. Cristiano Rossi (Prc) ha ricordato come un numero importante di cittadini aretini si sia mostrato favorevole a una scelta del genere e come esistano nei paesi islamici spazi di sepoltura per appartenenti alla religione cristiana. Marco Tulli (Verdi) ha detto che “questa decisione rappresenta un passo importante nella difficile strada della convivenza”. Carlo Umberto Salvicchi (Ds) ha ricordato come il tema fosse stato già sollevato 10 anni fa dall’associazionismo aretino per essere dimenticato subito dopo e negli anni successivi. “La decisione di oggi, sana una mancanza grave per una città che vuole distinguersi per un’acquisizione sempre più completa del principio di cittadinanza”. Luigi Triggiano (Margherita) ha sostenuto che la “nostra comunità si arricchisce di un momento importante, la condivisione dell’esperienza della morte con persone di diversa nazionalità, cultura e religione”.
Il Consiglio ha respinto a maggioranza la richiesta di Giorgetti per un passaggio preliminare nelle circoscrizioni della pratica e quindi il suo rinvio ad una prossima seduta del Consiglio.
Le dichiarazioni di voto sono state di Francini (Udc), Del Pace (Ds), Giorgetti (Fi), Tulli (Verdi), Cristiano Rossi (Prc).
La delibera è stata approvata con 24 voti a favore e 6 astensioni
Presente tra il pubblico, alla seduta del Consiglio, Kamru Jaman, uno dei fondatori del Centro delle Culture di Arezzo: “l’approvazione della delibera è un passo avanti verso la civiltà ed il dialogo tra le culture. E’ un esempio di convivenza anche dopo la morte”.