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Edilizia: più imprese, meno fatturato

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Edilizia: più imprese, meno fatturato

AREZZO – Il mattone non si sbriciola ma comincia a scheggiarsi. Le imprese edili continuano ad aumentare: in un anno, tra il 2005 ed il 2006, del 3,11%, passando da 5.430 a 5.599, i dati Falea (Edilcassa Artigiana) sono eclatanti nel 1999 erano iscritte 400 imprese e 1243 operai, nel 2005 erano 700 le imprese e 2153 gli operai, gli ultimi dati riferiti al 2007 fanno contare 850 imprese e 3100 operai.
Ma il fatturato del settore, nel 2006, è calato dell’1,3%. “I semestri negativi – commenta il Presidente di Cna, Mauro Patrussi – si susseguono ormai costantemente e denotano un assestamento del settore dopo un prolungato ed eccezionale periodo di espansione. Il mercato infatti si deve confrontare con una domanda ancora presente, ma sicuramente molto meno dinamica di qualche anno fa e con il progressivo esaurimento delle aree di espansione urbanistica. Nell’edilizia cresce comunque il numero delle imprese ed anche la base occupazionale sia nel confronto con l’inizio che con la fine dello scorso anno. I dati raccolti dagli enti previdenziali di settore evidenziano la crescita di tutti i parametri, dal numero degli operai alle ore lavorate”. La situazione del mercato dell'edilizia ad Arezzo è quindi in flessione: diminuiscono sia i progetti che le realizzazioni. “Questa – commenta Patrussi – è una tendenza generale del mercato in genere ed Arezzo non riesce a fare eccezione. A causa dei tempi non rispettati per il complesso quadro politico derivante dalla passata Amministrazione e la conseguente "sanzione" delle norme di salvaguardia ci troviamo ad avere parti dello strumento Urbanistico di fatto non attuabili. Le costruzioni realizzate nel 2007 rispetto al 2006 sono in misura minore”.
Quali previsioni per il 2008? “Pensiamo che non ci si possa discostare molto dal trend attuale – risponde Patrussi. Continuerà la flessione ma si presume con un andamento non repentino. Quindi un calo fisiologico che colpirà in maniera più evidente le nuove realizzazioni, mentre si prevede una tenuta o un lieve aumento del recupero e restauro”.
La CNA, in questo scenario, punta sulla qualità, valorizzando quegli elementi "distintivi" come il saper lavorare, il rispettare le norme e le regole, considerare la sicurezza in cantiere elemento primario.
“Solo chi comprenderà per tempo questi valori – conclude il Presidente Patrussi – avrà la possibilità di conquistare quote di mercato. Quando la domanda è in calo e c’è mano d'opera in esubero, è il momento di aumentare gli standard qualitativi. Questo può funzionare se la committenza, e il sistema nel suo complesso recepiscono l'importanza del prodotto finale. Il prezzo più basso non è sinonimo di risparmio. Per quello vero è necessario partire da un buon progetto, buoni materiale, tecnologie evolute meglio se utilizzando energie rinnovabili ed aziende altamente professionalizzate.