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Farmaci: risultato del sondaggio a livello nazionale

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Farmaci: risultato del sondaggio a livello nazionale

ROMA – L’Osservatorio Farmaci & Salute del Movimento Consumatori ha lanciato, a livello nazionale, un sondaggio sull’uso e sulla conoscenza dei medicinali, i cui risultati sono stati al centro di una tavola rotonda, tenutasi oggi a Roma.

All’incontro, moderato da Sara Todaro de Il Sole 24 ore Sanità, hanno partecipato esponenti dell’Aifa, del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Centro Antiveleni di Milano, della Simg e di Fedefarma.

Gli aspetti fondamentali analizzati dalla rilevazione, realizzata in collaborazione con Ipsos, sono state: abitudini in relazione ai farmaci, compliance, conoscenza specifica dei farmaci generici e degli integratori alimentari.

“Come Osservatorio Farmaci & Salute – ha spiegato Rossella Miracapillo, responsabile dell’Osservatorio e segretario generale del Movimento Consumatori – abbiamo sempre sentito il dovere di scegliere le nostre attività in base alle esigenze espresse dai cittadini che si rivolgono ai nostri sportelli, presenti su tutto il territorio nazionale. Le continue chiamate al nostro numero verde 800 774 770 e le richieste che arrivano on line sul nostro sito ci hanno spinti a realizzare questo sondaggio, supportati da Ipsos, per sondare la conoscenza e il grado di consapevolezza dei consumatori sui farmaci.

La nostra rilevazione ci ha fornito dati assolutamente inaspettati: l’italiano medio risulta essere apparentemente attento e consapevole nel rapporto con i medicinali: sa che i farmaci vanno conservati con cura in appositi armadietti, sa che è necessario seguire le indicazioni dei medici durante la loro assunzione, sa che è necessario controllare regolarmente la data di scadenza e sa perfino cosa sono i farmaci generici. Le idee un po’ più confuse le ha sugli integratori alimentari: in genere la definizione fornita è nebulosa e, per questo motivo, spesso il consumatore ritiene di non assumerne.

Questo quadro, nel complesso “roseo”, però, sembra non corrispondere del tutto alla realtà. I dati sugli incidenti domestici per uso improprio di farmaci sono allarmanti, il consumo dei farmaci generici è al 13% nella spesa farmaceutica complessiva, gli integratori che si trovano nei supermercati o nelle palestre sono ampiamente acquistati senza che le persone si rendano conto che si tratta di integratori, ritenendo che gli integratori alimentari siano solo quelli che si acquistano in farmacia (il dato sul consumo corrisponde alla percentuale di italiani che dichiarano di farne uso).

L’immagine che ne viene fuori è quella, quindi, di un consumatore che SA ma non FA o meglio non fa abbastanza, viste le anomalie segnalate (il numero rilevante di incidenti domestici e il basso livello di consumo di farmaci generici). Ci troviamo di fronte, dunque, ad un consumatore che ha bisogno di essere ancora sensibilizzato e guidato sui temi segnalati. Da qui la necessità di attivare ulteriormente azioni di formazione e di sensibilizzazione sul tema farmaci. Attività che il Movimento Consumatori promuove costantemente organizzando momenti di riflessione come la tavola rotonda odierna o incentivando il contatto diretto con i consumatori”.

Gli interventi:

Antonio Addis, dirigente Ufficio informazione sui farmaci Aifa “Stiamo attraversando una fase in cui l’informazione relativa ai farmaci equivalenti deve riguardare la qualità di questi farmaci. Il sondaggio ha dimostrato che ampi strati della popolazione (73%) definiscono in materia corretta il significato di “farmaco generico” tuttavia occorre, adesso, “convincere” il consumatore circa l’efficacia e la qualità: non si tratta in alcun modo di farmaci di “serie B”.

La tesi trova conferma nell’intervento di Luisa Valvo, dirigente di Ricerca dell’Istituto Superiore Sanità che sottolinea: “Il generico ha le stesse garanzie di qualità del medicinale originale, così come sono identici – rispetto al farmaco branded – i requisiti per l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio”.

Secondo il sondaggio condotto dal Movimento Consumatori il 55% delle famiglie intervistate conserva tutti i medicinali in un apposito armadietto. Eppure il Centro Antiveleni Milano (oltre 60 mila consulenze nel 2006) annovera i farmaci il principale responsabile dei casi di intossicazione (oltre il 40%). Franca Davanzo, responsabile Centro Antiveleni Milano afferma che “oltre il 90% delle intossicazioni avviene in ambiente domestico, quello che consideriamo l’ambiente più sicuro è anche il più pericoloso. I bambini da 1 a 4 anni sono i soggetti maggiormente a rischio. Per questo con una campagna di informazione ad hoc “Ricordati di proteggerlo. Come difendere i nostri piccoli dalle intossicazioni in casa”, abbiamo voluto rivolgerci alla fascia di popolazione che desta in noi maggiori preoccupazioni.

Controllo, c’è bisogno di maggiore controllo. Franco Caprino, segretario nazionale Federfarma sottolinea che: “Bisogna comunicare maggiormente con le fasce più deboli, “bambini” e “anziani” e, soprattutto, bisogna comunicare cose semplici. Un foglietto informativo che parli al paziente servirebbe di più di un insieme di termini tecnici. C’è bisogno di campagne di informazione sempre più capillari ma anche che il paziente impari ad ascoltare il medico e non il vicino di casa”.

Un ruolo non trascurabile è quello che giocano i medici di famiglia. Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG):“I medici di famiglia andrebbero coinvolti con maggior vigore nelle campagne di informazione. Essi, d’altro canto, dovrebbero essere molto più attenti nel sviluppare nuove attività come quella di “accompagnare un farmaco”: la prescrizione di un farmaco è una delle ultime fasi di un processo relazionale complesso che culmina con il monitoraggio del paziente rispetto all’uso dei farmaci”.

Sul fronte degli integratori è intervenuto Roberto Copparoni del Ministero della Salute che ha posto l’accento sul significato di integratore alimentare, sulle linee guida del Ministero e sui loro effetti di assunzione in particolari casi.

“E’ necessario informare esattamente i consumatori visto che anche dal sondaggio è emerso che una grande percentuale di persone non sa esattamente cosa siano”

BREVE SINTESI DEI RISULTATI DEL SONDAGGIO*

Il primo dato che emerge è che all'interno delle famiglie italiane i soggetti che si occupano maggiormente dell’acquisto dei farmaci sono le donne e le persone con un più elevato livello di istruzione. Sul fronte del rapporto dei consumatori con i farmaci il sondaggio ha rilevato che il 55% delle famiglie li conserva tutti in appositi armadietti, il 39% quasi tutti negli armadietti e il 6% in luoghi giudicati più comodi. Nelle famiglie in cui sono presenti figli, si dà maggiore importanza alla scelta del luogo dove conservare i farmaci rispetto a quelle che vivono senza figli. Le persone che sono soggette a terapie per malattie croniche sono, invece, abituate a tenere a portata di mano i farmaci che utilizzano quotidianamente. Per quanto riguarda il controllo della data di scadenza una parte significativa degli intervistati appartenente alla fascia d’età avanzata la controlla regolarmente (48%), mentre i giovani controllano la scadenza generalmente poco prima di utilizzare il prodotto. Se il farmaco è scaduto da poco tempo, gli intervistati con una buona istruzione, gli anziani e i residenti nel Nord Italia hanno la tendenza ad utilizzarlo lo stesso. I foglietti di avvertenze e istruzioni sono letti abitualmente dai giovani e dai soggetti più istruiti, mentre gli intervistati che hanno concluso la scuola dell’obbligo si affidano maggiormente alle indicazioni del medico o del farmacista. Quasi tutte le persone intervistate dichiarano di attenersi a quanto prescritto dal medico in termini di dosaggio/posologia e di durata del trattamento terapeutico (95%); la percentuale più alta di coloro che cambiano la durata del trattamento è individuabile nella fascia dei meno istruiti.

Il risultato sulla conoscenza dei farmaci generici è estremamente interessante:

il 73% delle persone intervistate definisce in maniera corretta il significato di “farmaco generico”. Il 12% confonde i farmaci generici con i medicinali che si possono acquistare in farmacia anche senza ricetta, l’8% crede che siano i medicinali consigliati dal farmacista dopo che il paziente spiega i suoi sintomi. Il 6% ritiene che siano i medicinali che si possono acquistare anche fuori dalle farmacie, nei supermercati, negli autogrill, mentre l’1% crede che siano rimedi a base di erbe, omeopatici o medicine alternative.

Gli integratori alimentari sono percepiti soprattutto come multivitaminici o sali minerali o multiminerali. Il 6% non sa rispondere alla domanda e non azzarda neanche una definizione sommaria. Il 61% degli intervistati dichiara di non aver mai fatto uso di integratori alimentari. Solo il 5% crede di utilizzarli. Questi prodotti risultano usati maggiormente dalle donne, dai soggetti residenti nel Nord Italia e dalle persone che appartengono ai ceti più istruiti della popolazione.

(* La rilevazione si è svolta on line dal 15 luglio al 22 novembre 2006 sul sito del Movimento Consumatori. Prima di procedere all’elaborazione dei risultati è stato effettuato un riproporzionamento alla popolazione italiana per sesso, età ed area geografica. Successivamente alla rilevazione on line, Ipsos ha ritenuto opportuno confrontare le risposte date nell’indagine on line con un campione rappresentativo della popolazione italiana. A tale scopo sono state raccolte 1000 interviste telefoniche assistite da computer (CATI = Computer Assisted Telephone Interview) svolte il 5 dicembre 2006).

In allegato, i risultati completi del sondaggio