Home Cronaca Franco Marinoni, in merito alle polemiche su Play Art Festival

Franco Marinoni, in merito alle polemiche su Play Art Festival

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AREZZO – “Le polemiche non servono a niente, con le polemiche non si costruisce. Per questo abbiamo apprezzato l’approccio dell’assessore Lucia De Robertis quando dice che “è mancato il tempo, non la volontà”. Certamente per i prossimi eventi potremo e dovremo fare meglio. La città ha bisogno di questi eventi per essere vivacizzata, soprattutto se sono di qualità e ben organizzati. Per il futuro, con un coinvolgimento più tempestivo della categoria e dell’Associazione, sarà possibile certamente ottenere risultati migliori. Anche se, ripeto, si tratta di decisioni individuali che attengono alla sfera aziendale.

Ci è piaciuto molto meno l’approccio del professor Camillo Brezzi, grande uomo di cultura, che qualche volta perde di vista che quando si parla degli esercizi commerciali si parla di imprese, spesso a conduzione familiare, con l’implicazione di interessi e sensibilità delicate, non ultima quella dei dipendenti e le normative che ne disciplinano il lavoro.

C’è poi da considerare anche la natura degli eventi che si organizzano: venerdì 20 luglio, con una preparazione che va avanti da mesi, si terrà la “Notte Rosa” promossa da Apt e Provincia, con una serie di iniziative diffuse su tutto il centro storico che, con il coinvolgimento degli esercizi commerciali, certamente garantiranno una cornice adeguata ad una serata di cultura, di shopping e di eventi.

Più impegnativo e difficile, anche se non impossibile, il sostegno dei commercianti ad iniziative come i concerti, che concentrano il pubblico in una piazza dalle 9 di sera a mezzanotte, senza ovviamente un’anima in giro per i negozi, che non ha senso quindi stiano aperti, ma che dovrebbero improvvisamente aprire i battenti da mezzanotte e mezzo alle due e mezzo del mattino, per fare colore e coreografia. Che senso ha?

Più ragionevole, con il tempo di organizzarsi, puntare su vetrine illuminate e sulla sensibilizzazione degli esercizi della ristorazione e dei bar affinché, laddove possibile e peraltro già avvenuto con diversi esercizi in questa circostanza, si attrezzino per stare aperti e fornire il servizio un po’ più a lungo del solito. Ma sempre, sia ben chiaro, nel rispetto di equilibri aziendali dai quali non si può prescindere”.