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Greenpeace: mais OGM MON863, la verità viene a galla

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Greenpeace: mais OGM MON863, la verità viene a galla

ROMA – L' Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha ammesso oggi pubblicamente che è necessaria maggiore ricerca sul mais Ogm MON863. La realtà è che spesso i dati forniti dalle aziende biotech vengono assunti acriticamente, senza considerare le opinioni scientifiche divergenti e gli impatti a lungo termine sull'ambiente e la salute.

La Commissione europea aveva chiesto all'Efsa di esaminare con attenzione lo studio del CRIIGEN, reso noto da Greenpeace, sul mais della Monsanto MON863 e di rivedere il proprio parere positivo. Dallo studio risultano, infatti, segni di tossicità su fegato e reni delle cavie nutrite con questo mais Ogm. E' la prima volta che un prodotto transgenico, autorizzato per il consumo umano e animale, mostra segni di tossicità per gli organi interni.

"Il sistema autorizzativo degli Ogm ha perso ogni credibilità, permettendo l’approvazione di un prodotto altamente rischioso, nonostante l'evidenza dei possibili rischi" spiega Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. "Ora bisogna ritirare immediatamente il MON863 dal mercato. Il principio di precauzione deve avere la precedenza sugli interessi di multinazionali come la Monsanto. I governi nazionali devono agire con urgenza per rivalutare gli altri Ogm attualmente autorizzati oltre a rivedere i metodi analitici impiegati. Tutti gli Ogm attualmente autorizzati sono caratterizzati dalle stesse carenti valutazioni di rischio".

Leggi la dichiarazione di oggi dell'Efsa sul proprio sito web:
http://www.efsa.europa.eu/en/press_room/press_statements/mon863.html