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I cambiamenti ambientali, socio-economici e culturali

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AREZZO – Quali mutamenti del territorio e delle attività svolte in Valdichiana si sono verificati dopo l’apertura di un grande outlet? Come è cambiata la famiglia rurale nell’aretino? E ancora, cosa è successo a Sogna, il paesino nei pressi di Ambra prima abbandonato e poi tornato a essere abitato? Questi e altri casi, relativi ai cambiamenti ambientali, socio-economici e culturali del territorio aretino, sono stati analizzati dagli studenti del corso di Geografia culturale tenuto, alla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, dalla professoressa Marina Marengo. I risultati di questi lavori, condotti con il metodo dell’indagine sul campo, saranno presentati domani mercoledì 30 maggio, alle ore 16, al campus del Pionta.

I ragazzi, dopo una serie di lezioni teoriche, hanno analizzato casi di cambiamento locale avvenuti nelle zone di residenza. Hanno raccolto testimonianze dirette, attraverso interviste sulle conoscenze, in particolare degli anziani, da recuperare per la valorizzazione di queste aree e sui cambiamenti che hanno interessato queste zone. Così, ad esempio, è stato ricostruito il caso di Sogna, paesino abbandonato per anni e poi riscoperto da turisti e persone che cercavano un luogo dove passare momenti di tranquillità. Le case sono state ristrutturate e, soprattutto nei periodi estivi, tornano ad essere abitate. Ma, da quanto è emerso dalle interviste realizzate da uno studente, di residenti ce ne sono pochissimi e il paese ha subito una profonda trasformazione.

Le indagini degli studenti sono state svolte nell’ambito di due progetti: quello di informazione e formazione sull’educazione ambientale (Infea) 2005/2006 “Il cambiamento glocale: una sfida per la società aretina” finanziato dalla Provincia di Arezzo, al quale partecipano l’Università di Siena, i Comuni di Capolona, Subbiano e Castiglion Fibocchi e il liceo delle Scienze sociali “Vittoria Colonna”, e quello finanziato con fondi di ateneo sulle “Competenze territoriali radicate nei saperi della popolazione anziana quale risorsa attivabile nella progettazione strategica del locale”.