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I giovani insegnano la politica

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AREZZO – “ I giovani insegnano la politica”: così potrebbe essere sintetizzato il Congresso della federazione del partito dei Comunisti Italiani di Arezzo, svoltosi sabato 31 marzo. Un dibattito vivace che ha visto protagonisti proprio i giovani. Attenti, preparati sui diversi argomenti, dai temi del lavoro a quelli della politica internazionale, dalla scuola all’università al mondo della comunicazione e delle nuove tecnologie, hanno dato una lezione di buon senso, di realismo, indicando anche la strada per un partito comunista, e per una sinistra, del terzo millennio.

Il documento nazionale è stato analizzato in tutti i suoi aspetti e apprezzato nella sua impostazione e nel suo contenuto, sono statti suggerite anche integrazioni e approfondimenti in alcune parti. Non essendo stati previsti emendamenti, il Congresso ha approvato una serie di ordini del giorno da inviare al Congresso nazionale, tra cui alcuni su queste tematiche:

1.Costruzione della nuova base di Vicenza
2.Laicità dello stato
3.Pari opportunità in politica
4.Documento poltico della federazione di Arezzo su situazione locale e i rapporti tra PdCI e gli altri partiti della coalizione e sull’uso del bilancio partecipativo

Al termine il Congresso ha eletto il nuovo Comitato Federale, che, nei prossimi giorni, sarà convocato per la nomina dei nuovi organismi dirigenti. Forte la presenza femminile ( 7 donne su 20) anche se le stesse donne l’avrebbero voluta ancora più consistente. E’ significativa la presenza dei giovani.

Insomma un partito tutt’altro che rivolto al passato, ma che guarda al futuro, soprattutto al futuro della sinistra.

L’impegno politico fondamentale, infatti, che è uscito dal Congresso è quello di lavorare alla riunificazione di tutte le forze della sinistra che non si riconoscono nel Partito democratico, nelle forme possibili. E questo impegno deve cominciare dalle realtà locali. Sarà questo il compito prioritario del nuovo gruppo dirigente: rafforzare il PdCI non per una propria autoconservazione, ma per avere più forza nel costruire l’unità della sinistra.