Home Politica Il porta a porta non è garanzia di raccolta differenziata

Il porta a porta non è garanzia di raccolta differenziata

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AREZZO – “Premetto che per noi socialisti, nella strutturazione della gestione dei rifiuti, vi sono dei punti imprescindibili, primo fra tutti la sicurezza e la salute dei cittadini e dell’ambiente, la massima raccolta differenziata, il giusto equilibrio tra costi e servizi, una gestione che abbatta le tariffe e costi limitati per i bisognosi.
Per un’attenta decisione riteniamo innanzitutto che sia necessario analizzare le scelte del passato. Viene allora spontaneo chiederci quale sarebbe oggi la situazione se non avessimo realizzato il termovalorizzatore di San Zeno, quale impatto ambientale avrebbero creato nel frattempo i nostri rifiuti? Quali sarebbero i costi attuali della loro eliminazione? Dobbiamo chiederci comunque, nonostante tale scelta sia stata oculata, se è stato fatto tutto il possibile per l’abbattimento delle tariffe e se quindi si sia adottata una gestione ottimale.
Sulla scelta da effettuare sentiamo il bisogno di una definitiva decisione che tenga conto del dibattito scaturito, istituendo tutte le commissioni tecniche possibili ma addivenendo in tempi rapidi a una decisione politica definitiva. Altrimenti il tutto potrebbe apparire come una gestione tecnica in stato di crisi amministrativa.
Riteniamo necessario, viste le prospettive momentanee sulla mole dei rifiuti, elaborare la seconda linea dell’impianto di smaltimento con caratteristiche innovative, condizionando tutto il territorio provinciale ricompresso nell’ATO a sempre minori quantità da incenerire penalizzando con maggiori costi i comuni che non si adeguassero.
Riteniamo inoltre indispensabile attuare, per tutti quegli impianti che costituiscono un potenziale inquinante, le garanzie che rassicurino il cittadino attraverso forme di controllo e una filiera di verifiche a ciclo continuo dove non esista la conclusione del controllo.
Indispensabile è una raccolta differenziata spinta, considerando che per raggiungere tale obiettivo il soggetto primario è e sarà l’utente.
Quindi, l’obbiettivo migliore si può raggiungere attivando forme di sensibilizzazione, creando la cultura del rispetto dell’ambiente, coinvolgendo i cittadini e le istituzioni didattiche. Ma il risultato più determinante e più immediato si otterrà premiando chi differenzia applicando l’abbattimento della tariffa e penalizzando chi si disinteressa e questo è ottenibile indipendentemente dal tipo di raccolta.
Pertanto, di per sé certe forme come il porta a porta non determinano raccolta differenziata ma sicuramente costi aggiuntivi considerevoli che possono essere usati più proficuamente per abbattere le tariffe attraverso il riconoscimento, alla conclusione del ciclo mediante banda magnetica, dell’utente meritevole che ha abbattuto la quantità di materiale da incenerire.
È comunque necessaria un’attuazione del porta a porta nei nuclei industriali e nella grande distribuzione e là dove, come nei centri storici, è difficoltosa la raccolta attraverso le consuete stazioni”.