AREZZO – Il sindaco di Srebrenica, la città simbolo della tragedia dei Balcani, è stato ospite della Provincia di Arezzo questa mattina, per rafforzare i legami già esistenti tra la comunità aretina e quella bosniaca ed avviare nuovi rapporti di collaborazione. Il Sindaco Abdurahman Malić era accompagnato da Franco Bettoli della Comunità Emmaus, ed è stato ricevuto dalla Vicepresidente della Provincia Mirella Ricci e dall’assessore alla Difesa del suolo e Protezione civile, Angelo Maria Cardone. "Il genocidio di oltre 7mila persone accaduto a Srebrenica – ha illustrato Bettoli – è stata una ferita per tutta l’Europa, ed è forte nella popolazione il senso di abbandono da parte della comunità internazionale. Prima della guerra, Srebrenica contava 37mila abitanti, oggi ce ne sono solamente 11mila, bosniaci e serbi. Emmaus ha portato in Bosnia giovani da tutta Europa con campi di lavoro che hanno aiutato tutta la popolazione, indipendentemente dal credo religioso professato. Il lavoro di questi giovani vuole essere un segno di speranza e di collaborazione". La Provincia di Arezzo ha avviato proprio in Bosnia, altre iniziative di collaborazione, sempre mirate alla riconciliazione, in particolare con un progetto di Protezione civile che coinvolgerà più Comuni, serbi e bosniaci, adiacenti lungo uno stesso fiume, in modo da avviare un rapporto di cooperazione tra realtà che la guerra ha posto su fronti opposti. "Abbiamo ospitato recentemente – ha spiegato l’assessore Cardone – le delegazioni dei Comuni interessati ad una nostra esercitazione di Protezione Civile, per far vedere come si può operare, ma che dovremo poi calare insieme sulla realtà locale, creando una adeguata rete di volontariato. Inoltre un progetto specifico di Protezione civile potrebbe essere avviato a breve proprio sulla realtà di Srebrenica, caratterizzata da zone boschive, coinvolgendo anche i giovani e le scuole, perché possano lavorare insieme attorno ad un interesse comune". Per suggellare l’incontro, è stata donata al Sindaco Abdurahman Malić una targa ricordo, ed è stato rafforzato l’impegno della Provincia di Arezzo a collaborare con Srebrenica. "E’ un rapporto che deve crescere e strutturarsi – ha sottolineato Mirella Ricci – perché arricchisce sia la nostra esperienza di cooperazione che quella dei nostri tecnici che si confronteranno con realtà diverse da quella che ormai ben conoscono. Inoltre non si può sottovalutare l’occasione di tessere relazioni e contatti umani fortemente significativi". Il Sindaco di Srebrenica si è detto molto fiducioso nei risultati di queste operazioni: "la nostra città ha bisogno di rifondare una possibilità di convivenza. Il contributo dei giovani e dei loro campi di lavoro è molto apprezzato dalla popolazione. Queste attività riaccendono la speranza e contribuiscono a riunire forze che la guerra ha diviso" ha concluso Abdurahman Malić.