AREZZO – 40 posti vacanti, tra operatori ed educatori, nei servizi per l’infanzia: il 30% del totale. Dismettere una parte dei servizi a causa della pesante situazione determinatasi negli ultimi anni? “No – dichiara il vice Sindaco Donella Mattesini. Abbiamo fatto la scelta inversa e cioè quella di rafforzare il ruolo pubblico, dando stabilità al sistema e qualificando ulteriormente le nostre risposte ai bambini ed alle famiglie. Abbiamo fatto una scelta logica: concretizzare la strategia dell’integrazione tra tutti i soggetti impegnati nei servizi per l’infanzia. In primo luogo quelle pubblici”.
Il primo atto, che verrà compiuto con il prossimo anno scolastico, sarà il passaggio di sette sezioni di scuola materna allo Stato. Sono quelle della Gianni Rodari di Maccagnolo e della Modesta Rossi di Pescaiola.
“A loro ed alle famiglie – commenta il vice Sindaco Mattesini – garantiremo quella continuità del servizio che non sarebbe stato possibile con la carenza di personale che abbiamo. Una continuità in termini di quantità e qualità perché il processo di integrazione si sta concretizzando ogni giorno di più: i nostri bambini hanno ed avranno tutti lo stesso trattamento”.
Garantiti i piccoli e le famiglie delle materne, potranno esser date risposte ulteriori ai piccolissimi dei nidi. “La disponibilità di maggior risorse che avremo attraverso l’integrazione dei servizi con lo Stato – ricorda Donella Mattesini – ci consentirà di concentrarci maggiormente sia sui nidi sia sul rafforzamento qualitativo dei servizi per l’infanzia. E’ una scelta ma è anche la logica della legislazione che assegna allo Stato la titolarità delle materne. Il Comune di Arezzo sarà quindi in grado di aprire due nuovi nidi: il 2 aprile ad Indicatore ed a settembre a Bagnoro.Complessivamente 56 bambini avranno questo servizio e daremo un significativo taglio alle liste di attesa”.
Soddisfatto il Comune, soddisfatto lo Stato: “le questioni scolastiche vanno ormai viste in modo complessivo e collegiale da parte di tutti gli enti coinvolti – ricorda Alfonso Caruso, Dirigente dell’Ufficio scolastico Provinciale E’ un’operazione che viene attuata avendo come referente la collettività e non singoli soggetti. Diamo ad essa risposte nuove sia dal punto di vista della qualità che della capillarità della diffusione del servizio sul territorio. E’ la strada giusta per superare definitivamente le liste di attesa”.