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L’Acqua, ‘ORO BLU’: benessere necessario allo sviluppo locale

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L’Acqua, ‘ORO BLU’: benessere necessario allo sviluppo locale
Acqua

AREZZO – Acqua, bene prezioso da tutelare. Vero e proprio “oro blu” del XXI secolo. Fattore irrinunciabile per lo sviluppo locale del territorio. Mai come in questi tempi si è parlato dell’importanza strategica della risorsa idrica che, alla luce degli anomali andamenti climatici, rischia di diventare una vera e propria emergenza.
Effetto serra, tropicalizzazione del clima, abbassamento delle falde idriche, siccità.
Con ripercussioni negative in termini economici e sociali. Ma in particolare, sostiene la Coldiretti di Arezzo, sull’agricoltura, laddove gli usi idropotabili entrano in competizione con quelli irrigui, con i conseguenti divieti e le forti limitazioni a carico delle imprese agricole.
E pensare che la provincia di Arezzo potenzialmente è un’isola felice: la diga di Montedoglio, realizzata esclusivamente con i fondi del Ministero dell’Agricoltura, è un bacino ricchissimo di acqua, utilizzata ad oggi principalmente per fini idropotabili.
Manca tuttavia, per usi irrigui, delle opere di adduzione secondaria per la maggior parte del territorio che dovrebbe servire, in particolare la Valdichiana.
Coldiretti auspica al riguardo un’accelerazione nel processo di completamento delle opere suddette al fine di consentire al settore agricolo di programmare in modo razionale i necessari investimenti.
I profondi mutamenti climatici impongono interventi strutturali per la raccolta, la distribuzione ed il risparmio della risorsa idrica. Quindi politiche intersettoriali mirate a prevenire anziché gestire le emergenze idriche, nell’ottica di una ottimizzazione dell’uso di questo bene prezioso.
Coldiretti ritiene che l’agricoltura in tal senso stia facendo abbondantemente la sua parte con l’adozione di moderne tecnologie e la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo.
Appare di primaria importanza favorire l’accumulo di riserve idriche, mediante la realizzazione di invasi collinari, con la duplice finalità di regimazione delle acque in caso di piena e di accumulo per i periodi di magra.
Occorre inoltre incentivare – sostiene Coldiretti – una “cultura” dell’uso razionale dell’acqua mediante campagne di informazione ed educazione, sviluppare il potenziamento e la manutenzione delle reti idriche – vedi le ingenti perdite di acqua degli acquedotti -, favorire la depurazione delle acque reflue per il loro riutilizzo, razionalizzare le competenze in un settore dove esiste una inflazione normativa.

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