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La Fiera Antiquaria di Arezzo ancora senza Presidente

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La Fiera Antiquaria di Arezzo ancora senza Presidente

AREZZO – La Fiera Antiquaria di Arezzo è ancora senza Presidente e si rischia nella girandola di nomi di perdere di vista i problemi tanto che gli antiquari del locale Sindacato FIMA rivolgono attraverso il loro sito www.antiquarifimaarezzo.it una preghiera ai politici in 15 punti dal titolo significativo: Non ci resta che piangere?


La Fiera Antiquaria di Arezzo è ancora senza Presidente e si rischia nella girandola di nomi di perdere di vista i problemi tanto che gli antiquari del locale Sindacato FIMA pubblicano sul loro sito www.antiquarifimaarezzo.it una preghiera ai politici in 15 punti dal titolo significativo: Non ci resta che piangere?

La lettera anche nello stile ricorda quella a Savonarola di Benigni/Troisi. E qui gli antiquari Fima in chiave ironica precisano l’dentikit di quello che temono la politica darà loro come Presidente della manifestazione e fanno ben intuire quali sono i problemi reali della manifestazione.

Dicono per esempio che ci vorrebbe un Presidente che non pensi che il Mercantifiera sia un gioco che si fa a Natale e che quando si parla dell’Internazionale ci si riferisca all’Inter, e che magari sia qualcuno che nella sua vita abbia comprato e venduto almeno cento pezzi d’arte e così via (leggi). Certamente non si fanno illusioni.

La nomina tuttavia è imminente perché il Sindaco assicura che la situazione verrà risolta entro la fine della settimana.

La Fiera intanto va da se e qualcuno si chiede a cosa serva un Presidente, specialmente se non di precisa e collaudata competenza.

Intanto nei giorni passati c’è stata la consueta girandola di nomi dei papabili. Tramontata definitivamente la nomina di Paola Refice, storica dell’arte e funzionaria della locale Soprintendenza sponsorizzata dai DS, di cui è stata ribadita l’incompatibilità da parte del Ministero Beni Culturali, la manifestazione attende di trovare un assetto, ormai a sei mesi dalle dimissioni del presidente uscente Marco Ungarelli.

Per il resto le altre nomine del Consiglio di Amministrazione sono già state fatte da mesi, e l’elezione dei membri del Comitato Tecnico è stata fatta gia due mesi fa. Tuttavia il Comitato non risulta sia ancora stato ancora convocato.

Da giorni la stampa azzarda dei nomi per la nuova presidenza, ma non sono pochi a ricordare che quelli che finiscono sulla stampa non sono poi i veri papabili per la carica.

Per la cronaca o nomi apparsi finora sono nell’ordine quello di Fausto Casi (antiquario, collezionista nonché uno dei collaboratori di Eosarte di cui si può leggere la biografia nel nostro sito in Collaboratori), Daniela Galoppi, storica dell’arte e restauratrice e molto nota gia inserita nel Consiglio di Amministrazione, Lella Droandi, storica dell’arte e restauratrice anch’essa molto nota del Consorzio Ricerca e che ha fatto parte del Comitato di redazione di Eos-Mercanti d’arte, ed infine Glauco Ciacci, ex comandante dei vigili urbani ed animatore della annuale mostra Fotoantiquaria.

L’ultimo a circolare è il nome di Franco Paturzo, gradito ai DS.

La carica di Presidente della Fiera Antiquaria, manifestazione che stà per toccare i 40 anni, è per un verso molto ambita, specialmente da quanti non sapendo bene di cosa si tratti, credono sia cosa rappresentativa e di ampia visibilità mediatica, ma di poco impegno.

Al contrario si rivela dopo un po’scomoda ed insidiosa, come sa bene chi ci è passato.

Annosi problemi strutturali irrisolti, malcontento diffuso, mercato antiquario in grave e doppia crisi, generale e locale, concorrenza accanita delle altre manifestazioni, formula consumata che pochi organizzatori che dovessero iniziare ora una operazione del genere probabilmente adotterebbero, un organismo decisionale con tante caselle pronte ciascuno a ritagliare la propria fetta di potere talvolta contraddittorio ed interdittorio, e soprattutto una situazione dove le partite IVA vengono tenute ben lontane dalle decisioni strategiche.

Resta per esempio, Presidente a parte, la questione aperta di quanto e a cosa serva il Comitato Tecnico, che dovrebbe essere la voce degli operatori. Personalmente anni fa ne ho fatto parte quando sei membri su sette finimmo a dimetterci in blocco, proprio per sottolineare che senza un cambiamento delle regole non era possibile produrre alcun rilancio della manifestazione.

Le regole, nel frattempo sono rimaste le stesse, quasi che con gli operatori non ci si dovesse confrontare, e considerandoli magari un gruppo di disturbatori.

Ed ora facciamo un po’ di cronaca della intera questione, che peraltro è stata seguita con curiosità dal mondo antiquario certamente non solo della città per le varie implicazioni che una nomina del genere avrebbe comportato.

Il Ministero ed i suoi organi periferici, le Soprindentenze, sono, come gli antiquari italiani hanno sempre pensato, super partes? Oppure, come annunciava la novità aretina, sono una parte in causa, anzi possono avere un doppio ruolo: quella di rappresentare lo Stato e contemporaneamente il mercato dell’arte, ossia, nel caso specifico di Arezzo, gli interessi di oltre 550 partite IVA?. Che questo avvenisse a stipendio zero (perché nessuno di quanti siedono in Consiglio percepisce nulla) e part time, perché nell’orario di Soprintendenza la dottoressa Refice non doveva essere contattata per cose riguardanti la Fiera Antiquaria, cambiava lo stato delle cose?

Già ai primi di Agosto circolava insistentemente la voce che la nuova Presidente della Fiera sarebbe stata Paola Refice, funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali e direttrice del Museo d’Arte medievale e moderna di Arezzo.

Eos ne dava notizia senza aggiungere commento ma il mondo antiquario si chiedeva subito se il doppio ruolo non contenesse una contraddizione, ed alcuni apparve ben chiaro che la contraddizione di ruoli era evidente, tanto che la questione in novembre fu sollevata anche nella Giunta nazionale della Federazione Italiana Mercanti d’Arte..

Nei giorni successivi la notizia della nomina veniva confermata, segno che secondo le forze politiche che sostenevano la nomina non c’era alcuna incompatibilità. Mancava da nominare gli altri 3 rappresentanti del Comune nel Consiglio di Amministrazione., cosa che viene fatta ai primi di ottobre quando gli antiquari della città ricevettero una lettera, datata 28 settembre in cui si appresero i nomi di tutti i membri del Consiglio di Amministrazione, che riunitosi votava ufficialmente la Presidenza Refice.

Dopo la nomina la neo presidente iniziava rilasciare dichiarazioni, promettendo di impegnarsi a fondo per il rilancio della Fiera ed annunciando precisi programmi, che tuttavia a chi è pratico di mercato lasciavano diverse perplessità. Si notava l’inesperienza e le contraddizioni tipiche di chi il mercato antiquario l’ha visto al massimo dal di fuori e non ne ha nessuna conoscenza.

Mentre il mondo antiquario restava a guardare incuriosito, una di queste dichiarazione provocava la reazione dello Studio Bacci, da anni incaricato della promozione e della organizzazione pratica delle Collaterali della Fiera: il titolare Pierluigi Bacci inviava una lettera di dimissioni dall’incarico non essendo certo del sostegno della Presidenza alle mostre gia deliberate e ormai in corso di organizzazione, come quella dell’Armonia degli Opposti, che in conseguenza non veniva più realizzata, ma la notizia non circolava più di tanto.

Ad ottobre sembrava che ormai non restasse che eleggere il nuovo Comitato Tecnico della Fiera, e l’organizzazione complessiva sembrava poter decollare. Quindi ci furono proprio ad ottobre le elezioni fra gli antiquari per il Comitato tecnico, sotto egida Confcommercio / Confesercenti, che davano questi risultati:

Votanti 45, voti validi 36, bianche1, nulle 8

Voti: Puglisi 15, M.Burzi 10, P.Burzi 4, G. Rossi 3, D. Bruno3, G.Bracciali, 2, Barbiera 2, S. LaVecchia 2, F.Casi 1, S. Canapini 1

La larga partecipazione al voto mostrava che il mondo antiquario che sembrava assente, era ed è invece molto preoccupato dalla situazione ed intende dire la sua sulla manifestazione che incide in maniera notevole sull’andamento delle aziende in condizioni di mercato sempre più difficili. Certo che dai veri organi decisionali, sostanzialmente dal Consiglio di Amministrazione, gli operatori sono fatti fuori.
Ma subito dopo l’elezione per il C.T. si viene a conoscenza che per regola, essa non serve ad altro che ad indicare al Sindaco una rosa di nomi fra cui scegliere, potendo quindi ignorarne l’esito.

Ovvio che il mondo antiquario si chieda, così stando le cose, che si è votato a fare, anche se non è mai accaduto fino ad ora, che il Sindaco da una parte chieda alle categoria di eleggere chi li rappresenti nel Comitato, per poi disattendere l’esito del voto.
Ma tutto tace anche sul versante della convocazione del Comitato, da ottobre ad oggi incluso, tranne il fatto che in Novembre la stampa ufficializzava ciò che sostanzialmente qualcuno aveva chiaro fin dall’inizio, ossia che esiste incompatibilità grave fra il ruolo della dottoressa Refice funzionaria di Soprintendenza con quello di Presidente della Fiera antiquaria.

Intanto l’andamento del mercato di Arezzo è da tempo, anzi da anni, assolutamente insoddisfacente, ma non è colpa dei mercanti d’arte della città se il mercato non va bene.
Loro in fondo, le decisioni le hanno subite pur essendo la parte che davvero conta nella manifestazione. Ma qui non è stato poi facile per la politica targarli destra o sinistra ed acquisirli come medagliette, perché in fondo il residuo di forte individualismo che resta nella categoria, non ha permesso a nessuno di omologarli.

Per fortuna.
Poi qualcuno ricorda ogni tanto che è stato un antiquario, Ivan Bruschi a fondare la Fiera Antiquaria…