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La rivoluzione europea per l’energia è ancora un sogno

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La rivoluzione europea per l’energia è ancora un sogno

ROMA – Le modeste proposte sulle future politiche energetiche, approvate oggi dalla Commissione sono solo un primo piccolo passo per la salvaguardia del Pianeta sotto la minaccia dei cambiamenti climatici. La posizione della Commissione dovrà essere rinforzata nei mesi a venire, sotto la presidenza della Germania. L’attuale proposta di target di riduzione delle emissioni, secondo il WWF, è infatti ancora modesta.

Il documento presentato dalla Commissione individua come obiettivo valido per l’Unione Europea la riduzione di gas serra del 20% entro il 2020. Ma con questa decisione unilaterale l’Ue spinge per una riduzione, entro la stessa data del 30 per cento per i paesi industrializzati. Il WWF appoggia questo rilancio, perché si raggiunga l’obiettivo unilaterale del 30% e contestualmente si adottino misure di sostegno per i paesi in via di sviluppo. Questa è l’unica speranza che abbiamo per rimanere sotto i 2 gradi di incremento della temperatura media del pianeta rispetto ai livelli preindustriali.

Il WWF confida nella Germania, titolare della Presidenza per i prossimi 6 mesi, e negli altri paesi europei che sono a favore dell’obiettivo meno 30% (Regno Unito, Svezia e Francia) per conseguire una leadership a livello mondiale sul tema del climate change, nell’ottica di rafforzare la proposta che verrà discussa nel Consiglio Europeo di marzo.

Quella che la Commissione chiama la ‘’Nuova rivoluzione industriale’’ implica la necessità di ripensare il modello economico attuale. Ma , secondo il WWF, abbiamo bisogno di nuovi metodi di produzione e consumo dell'energia, innovative e coraggiose soluzioni della mobilità e nuovi modelli di consumo sostenibile nella vita quotidiana. Il pacchetto di energia presentato oggi infatti, nonostante abbia posto finalmente l’attenzione su una nuova visione, non soddisfa le aspettative sulle strategie future di consumo energetico. Questo momento di trasformazione potrebbe rivelarsi una occasione per la riduzione della nostra dipendenza dalle importazioni di energia, l’introduzione di nuove tecnologie ad alto rendimento e l'apertura di nuovi ‘’mercati verdi’’ per le merci ed i servizi europei.

Per il WWF Italia il documento della Commissione Europea è inequivocabile su un punto ancora ignorato nel nostro Paese: i problemi energetici e i cambiamenti climatici sono indissolubilmente legati, sono due facce dello stesso problema. La politica energetica oggi deve garantire due aspetti la sicurezza degli approvvigionamenti e la sicurezza di vivere in un pianeta a riparo dai cambiamenti climatici indotti da noi stessi. E’ una riflessione da tenere sempre presente nella progettazione delle infrastrutture energetiche del nostro paese. Investire oggi nel carbone senza far tornare il conto delle responsabilità dell’Italia nei cambiamenti climatici globali pone il nostro paese in contraddizione con le linee politiche dettate oggi a Bruxelles. Il WWF Italia sottolinea che dall’Europa non viene un incoraggiamento all’uso del nucleare. Il nucleare non rappresenta la soluzione ai cambiamenti climatici piuttosto sarà importante sostituire con fonti rinnovabili le quote di generazione di energia nucleare delle centrali smantellate nei prossimi anni in Ue.

Articlolo scritto da: WWF Italia

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