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‘Lo sviluppo di Arezzo è rimandato alle calende greche’

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‘Lo sviluppo di Arezzo è rimandato alle calende greche’

AREZZO – Si è svolta la conferenza stampa dell’opposizione alla presenza dei capigruppo consiliari di An Paolo Enrico Ammirati, di Fi Stefano Baldi e del vice capogruppo dell’Udc Guglielmo Borri. Le critiche alla Giunta Fanfani hanno coinvolto l’operato della stessa su temi quali la sicurezza e le recenti vicende che hanno visto l’approvazione del Piano Strutturale, giudicato “decapitato”, e la Fiera Antiquaria sulla quale si è espressa recentemente anche Grazia Sestini.
“Il Piano Strutturale – ha dichiarato Stefano Baldi di Forza Italia – ha rinviato a un futuro indefinito i problemi della città. Questa scelta di immobilismo deriva dal fatto che l’unica cosa che interessa l’attuale maggioranza è mantenere l’equilibrio tra i componenti della coalizione. La vera battaglia si sposta adesso sul Regolamento urbanistico, un passaggio fondamentale sul quale Forza Italia garantisce vigile attenzione per addivenire a uno strumento che vada nell’interesse della città e per quanto possibile sia volano di sviluppo.
Altri temi sensibili ci sembrano la sicurezza e la Fiera: un conto è la sistemazione di aree come le piazze, che necessita di tempi tecnici, un altro è il progetto di videosorveglianza che andrebbe predisposto da subito perché nelle città dove è stato introdotto si sono riscontrati riflessi positivi immediati.
La Fiera: la provocazione di Grazia Sestini ci è sembrata opportuna come elemento di stimolo a un dibattito che serva a mettere in evidenza le problematiche del settore. Rileviamo politicamente che il presidente Nicchi non ha risposto al nostro invito a riferire in Consiglio sul suo progetto di Fiera Antiquaria. Speriamo non venga quando l’ha completamente distrutta. Un evento come la Fiera non può essere affidato a persone scelte con meccanismi di mera spartizione partitica.
Le esternazioni di Fanfani, infine, sulla mancanza di referenti nazionali, causa a suo dire del mancato sviluppo cittadino, ci sembrano uno specchietto per le allodole: Fanfani dimentica che giusto la scorsa settimana lui e la sua maggioranza hanno buttato al vento l’occasione per rendete competitivo il territorio, mettere Arezzo al passo con i tempi e inserirla nel mercato globale. I territori non crescono solo perché hanno l’appoggio del politico di turno ma crescono se si creano le condizioni giuste per renderli accattivanti per le imprese”.
“La scelta più coerente per l’attuale maggioranza – ha aggiunto Paolo Enrico Ammirati di An – era la redazione di un piano strutturale nuovo di zecca. Non è stato fatto e il prezzo adesso da pagare è avere a che fare con uno strumento urbanistico decapitato e senza padri. Da questa Giunta stiamo ereditando una città sonnolenta che sembra resti soltanto in attesa di un colpo di bacchetta magica, quello che mai potrà venire dal centrosinistra, non in grado di elaborare una progettualità di ampio respiro ma capace di navigare a vista a causa delle sue infinite contraddizioni. Sentire poi Fanfani che accusa di avere trovato una città distrutta, è un’affermazione che lascia quanto meno perplessi”.
“I casi di blocco ideologico e pregiudiziale – ha concluso Guglielmo Borri dell’Udc – sono noti: la rinuncia all’aeroporto in primis. Sostenere che è utile a pochi e quindi non va fatto, non è certo sinonimo di scelta strategica, quanto piuttosto argomentazione che non ha nulla di politico, contraddetta peraltro da dichiarazioni di tono diverso di altri esponenti della stessa maggioranza. La sua collocazione in Valdichiana era determinante quanto prevedere una stazione lungo la direttissima o completare gli assi viari principali come la S.R. 71, di cui non è stato definito neppure il tracciato, da connettere anche alla viabilità legata alla nascita dell’interporto. Abbiamo una città che sta trasformando il suo tessuto produttivo dal manifatturiero al terziario e se non si pianifica un’evoluzione di strutture adeguate a questa metamorfosi sarà difficile rialzarci. Il massimo del paradosso è stata la dichiarazione di Fanfani resa alla stampa il giorno dopo aver affossato l’aeroporto: facciamolo a Bettolle! Forse si è dimenticato che Bettolle è un Comune sul quale non può esercitare alcuna competenza e che appartiene addirittura a un’altra provincia”!