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Lorenzo Gigotti: Poetica e libertà del segno

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Lorenzo Gigotti: Poetica e libertà del segno

AREZZO – L’esposizione dedicata a Lorenzo Gigotti, tra gli esponenti più interessanti della pittura romana del XX secolo, sarà inaugurata ad Arezzo venerdì 31 agosto 2007 ed avrà luogo presso i locali della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea sita in Piazza San Francesco, nel centro della città.
La mostra verrà aperta al pubblico a partire da sabato 1° settembre 2007 e sarà possibile visitarla fino a domenica 14 ottobre 2007.
La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, strutturata su due piani espositivi ed un terzo – al piano terreno – riservato alla biglietteria ed al book-shop, consentirà di accogliere circa 80 tra quadri e disegni dell’autore, di cui una trentina mai esposti.
Le opere saranno gentilmente concesse dall’Archivio Lorenzo Gigotti e da proprietari privati.
L’esposizione ripercorrerà le principali tappe artistiche dell’autore, partendo dagli anni della Scuola Romana per giungere a quelli della sua maturità: da uno stile pittorico contrassegnato dalla mancanza di attitudine classicheggiante, dalla scelta di soggetti appartenenti alla quotidianità, dalla centralità della figura umana, si passerà – in un viaggio ideale attraverso il percorso espositivo – ad una fase più astratta, caratterizzata dal ricorrere di alcuni oggetti riconoscibili ed altamente significativi, quali le lische, i cerchi, il pesce e la gabbia, per pervenire infine alle serie delle sue ultime Composizioni degli anni ’80, contraddistinte dalla tendenza alla disintegrazione virtuale della geometria costruttiva che fin dall’inizio aveva sorretto la sua pittura.

Lorenzo Gigotti (Roma, 1908-1994)
Allievo di Ferruccio Ferrazzi all’Accademia di Belle Arti di Roma, fa il suo esordio nei primi anni ’30 nel segno di un raffinato parallelismo con la Scuola Romana.
Successivamente, in linea con le nuove tendenze del realismo europeo, la sua pittura si caratterizza per l’assoluto verismo della composizione e per l’impasto materico che ricorda la pennellata di Mario Mafai, artista molto amato da Gigotti. Immediatamente apprezzato dalla critica, è da subito presente a tutte le Sindacali e alle Quadriennali di Roma – a partire dagli anni ‘30 fino al termine degli anni ’60. Nel ’44, su invito di Gino Severini, aderisce al Comitato Promotore della LAAF. Nel 1948 espone alla XXIV Biennale di Venezia.
La ricerca artistica di Gigotti è continua e improntata ad una grande capacità evocativa, che pone in primo piano soprattutto l’uso del disegno e la sperimentazione segnica del colore, e che lo porterà alla scelta aniconica a partire dagli anni ‘60. Legato all’ambiente culturale romano, Gigotti ebbe sempre un notevole riscontro critico, grazie soprattutto alle recensioni e ai saggi di Cipriano Efisio Oppo, Libero De Libero – sempre molto attento all’evoluzione dell’opera di Gigotti – Fortunato Bellonzi, Virgilio Guzzi, Francesco Arcangeli, Ennio Francia, e molti altri.
Di notevole interesse è anche l’attività dell’artista nel campo della vetrata, dell’affresco e del mosaico. Si evidenziano in tale ambito le opere realizzate nella Chiesa di S. Eugenio a Roma (1951); nella Cattedrale di San Paolo del Brasile (1952); nella Chiesa di S. Gottardo in Corte a Milano (1956); presso il CTO di Firenze e di Padova; nella Sala dei Congressi del C.T.O. della Garbatella a Roma. Ricordiamo inoltre la grande impresa eseguita nella Chiesa di San Giovanni Bosco a Roma, per la quale aveva già realizzato, nel 1958, la pala con Sant’Anna. Le vetrate del tamburo della cupola grande, portate a compimento nel 1963, rappresentano un ciclo impegnativo e complesso dal punto di vista della realizzazione e dell’iconografia. Per quanto riguarda l’attività didattica, oltre all’insegnamento presso la romana Accademia di Belle Arti, nel 1974 l’artista viene incaricato di dirigere la “Scuola libera del nudo” presso la stessa Accademia.
Lorenzo Gigotti è presente nel tempo a tutte le maggiori rassegne d’arte e premi di pittura nazionali – quali il Premio Marzotto, Premio Modena, Premio Michetti, Premio Villa S. Giovanni ed altri ancora – dove ottiene prestigiosi riconoscimenti.
Per i dieci anni dalla scomparsa del Maestro, è stato costituito a Roma l’Archivio Lorenzo Gigotti per la raccolta della documentazione storica e per la salvaguardia e la promozione dell’opera dell’artista.

Curatore della Mostra
Claudio Crescentini

Comitato scientifico
Fabio Benzi
Maurizio Calvesi
Claudio Crescentini
Domenico Guzzi
Mario Lolli Ghetti
Claudio Strinati

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