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Nascere e crescere in Casentino: convegno per parlare di infanzia

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Nascere e crescere in Casentino: convegno per parlare di infanzia

SOCI (AREZZO) – Il 29 di giugno prossimo si terrà, presso la sede ristrutturata della Mausolea di Soci, nel comune di Bibbiena, un convegno dal titolo “Nascere e crescere in Casentino” promosso dalla Società della Salute e dalla Usl8 in collaborazione con Uncem e Regione Toscana. All’iniziativa, che si svolgerà nel corso della mattinata, saranno presenti l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Gianni Salvatori e il Presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani oltre che il Direttore Generale della Usl 8 Monica Calamai.

Obiettivo dell’evento informare cittadini e addetti ai lavori sulle politiche sanitarie e sociali rivolte ai giovani e alle famiglie e quindi riferire su alcuni importanti risultati dei due screening inseriti nel progetto del Piano Integrato di salute: quello sull’obesità, arrivato al suo secondo anno di attività e quello andrologico. Una parte non secondaria sarà dedicata alla programmazione sul puerperio a domicilio e al suo futuro potenziamento rappresentando ad oggi un valido aiuto alle neo mamme e ai neonati, nonché un osservatorio privilegiato sul disagio sociale.

Tutto questo rappresenta il primo vero passo delle istituzioni in favore della tutela della salute dei nostri ragazzi dalla nascita fino all’età dello sviluppo; un punto dal quale partire per mettere in campo politiche di prevenzione e promozione adeguate per evitare problematiche socialmente pesanti quali l’obesità.

I risultati dello screening non lasciano dubbi in merito: anche in Casentino il problema esiste e soprattutto non sembra essere marginale. Lo stesso dicasi per problematiche andrologiche legate a cattive abitudine e stili di vita scorretti.

Il Presidente della Società della Salute Sergio Bianchini commenta: “Le problematiche affrontate sono di estrema attualità anche per una valle come la nostra. Ritengo, inoltre, che l’importanza di questo appuntamento risieda soprattutto nell’attenzione che la nostra società della salute ha deciso di riservare ai bambini e ai giovani in un mondo al contrario poco attento a questa fascia sociale. Il servizio pubblico, in riferimento a problematiche quali l’obesità – definita non a caso dall’OMS come epidemia globale – deve intervenire con cautela e trasparenza visto la gravità delle problematiche che la patologia include”.